LE SEZIONI

3 LE SEZIONI

3. 1 CHE COS’È UNA SEZIONE?

La sezione è il risultato di un taglio. Sezionare, infatti, vuol dire tagliare.

Qual è lo scopo di tagliare un oggetto, per esempio, un frutto, oltre a quello di ottenerne più parti, da dover magari dividere con qualcuno? Lo scopo, specialmente nel caso della rappresentazione geometrica, è quello di rendere visibili le parti interne dell’oggetto.

Prendiamo un frutto, un kiwi, ad esempio, e cominciamo a tagliarlo tenendo il coltello perpendicolare al tavolo, in modo da operare, cioè un taglio longitudinale ► A. Scopriremo che la sezione che ci consente di rendere visibile la superficie maggiore dell’interno del kiwi è quella che passa esattamente per la sua metà ► FIG. B-C.

Proviamo ora a tagliare un kiwi del tutto simile al primo, operando un taglio trasversale ► D. Anche in questo caso la sezione che ci permette la visione migliore dell’interno del kiwi è quella che passa per la sua metà ► E. Diventano inoltre evidenti le forme interne, rendendo possibile la valutazione precisa del colore della polpa, dello spessore della buccia, della posizione dei semi ► F.

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3. 2 SEZIONARE PER MEGLIO RAPPRESENTARE

Spesso, quindi, per rappresentare in modo completo un oggetto, non sono sufficienti le viste in proiezione orizzontale, verticale e laterale, che ci permettono di vedere solo l’esterno.

Nel disegno tecnico, meccanico e architettonico, è invece necessario visualizzare l’interno dell’oggetto per capire com’è fatto.

Quando un oggetto presenta poi fori o cavità, il disegno può risultare di difficile comprensione a causa della presenza delle numerose linee che sono state tratteggiate.

Sezionando (“tagliando”) l’oggetto con un opportuno piano immaginario, il piano di sezione, la comprensione del disegno viene facilitata ► FIG. 12.


FIGURA 12 Il piano immaginario che esegue il taglio ideale.


Se immaginiamo di tagliare un cilindro cavo con un piano di sezione longitudinale ► FIG. 13A e togliamo la parte davanti dell’oggetto per evidenziare la parte rimanente ► FIG. 13B al di là del piano di sezione, ci accorgiamo che il cilindro non ha un interno con spessore costante.

Il disegno che rappresenta solo la figura rimanente ► FIG. 13C prende il nome di sezione.


FIGURA 13 Un cilindro cavo tagliato da un piano di sezione longitudinale.


Nei disegni di architettura viene chiamata pianta ► A la sezione orizzontale, che viene immaginata a circa un metro da terra. Utilissime sono poi le sezioni longitudinali, che sono chiamate anche spaccati ► B, rilevanti perché forniscono importanti dati sulle altezze.


3. 3 NORME E CRITERI PER IL DISEGNO DELLA SEZIONE

Osservando il disegno in ► FIG. 14 è possibile individuare i criteri per il disegno di una sezione. Nel disegno è rappresentato un pezzo meccanico, visto dall’alto, sul piano orizzontale, e sezionato sia in senso longitudinale (sezione A-A), sul piano verticale, sia in senso trasversale (sezione B-B), sul piano laterale.

- I piani di sezione sono individuati dalla traccia eseguita con linea mista (tratto-punto), contraddistinta agli estremi con lettere maiuscole e frecce orientate nel senso di proiezione.

- Le sezioni sono contrassegnate con la scritta “Sezione A-A” e “Sezione B-B”.

- La superficie piana tagliata dal piano di sezione va tratteggiata con linee continue fini parallele, orientate a 450 rispetto alla base dell’oggetto, oppure evidenziata con il colore.

- Le linee di contorno vanno tracciate con segno marcato.

3. 4 SEZIONARE I SOLIDI GEOMETRICI

La sezionatura di un solido segue le regole fin qui descritte. I tre esempi che seguono sono riferiti alla sezionatura dello stesso solido, un prisma esagonale, con piani orientati in modo diverso. I piani di sezione, o piani secanti, sono indicati nell’assonometria a sinistra con un colore e contrassegnati con le lettere s’, s’’, s’’’ a seconda che si trovino sul PO, sul PV o sul PL.

La parte del solido da considerarsi eliminata dal piano di sezione viene rappresentata da una linea continua fine.

3. 5 CHE COS’È LA “VERA FORMA” DI UNA SEZIONE?

Se il piano di sezione di un solido è obliquo, nelle proiezioni ortogonali le sue sezioni appaiono modificate nella loro forma, schiacciate o “stirate”, per esempio.

Per ottenere la forma e le dimensioni reali della sezione del solido, è necessario, perciò, ribaltare il piano di sezione sul piano di proiezione a cui esso è perpendicolare. Nel caso del parallelepipedo in figura, il piano di sezione s’ viene ribaltato sul PV, dove diventa visibile la vera forma della sezione.

Nell’esempio in figura, per trovare la vera forma della sezione del parallelepipedo, si procede come segue:

- prolunga la traccia s’’ fino a incontrare la LT nel punto O;

- a partire da O disegna la perpendicolare alla LT e chiamala s’;

- ribalta la traccia s’ fino a costruire un angolo di 90° con la linea s’’;

- definisci i punti ribaltati A-B-C-D: uniscili e otterrai così la vera forma della sezione.


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3. 6 ALTRI TIPI DI SEZIONE

A volte è comodo, per una maggiore comprensione e lettura dell’oggetto, utilizzare una semisezione, chiamata anche semivista. È un tipo particolare di sezione che si utilizza per le forme simmetriche, in cui, nello stesso disegno, si visualizzano le informazioni date dalle proiezioni ortogonali e quelle ricavate dalla sezione dell’oggetto lungo l’asse di simmetria ► FIG. 15.

In altri casi, il ribaltamento della sezione di un oggetto può essere fatto anche a fianco della vista, prendendo il nome di sezione in vicinanza ► FIG. 16.

FIGURA 15 Due esempi di semisezione.
FIGURA 16 Sezione in vicinanza, con indicazione delle lettere.

AGENZIA del LAVORO

DISEGNATORE INDUSTRIALE

Chi è
È un tecnico che trasforma idee e progetti industriali in disegni.

Cosa fa
Il disegnatore industriale fa un disegno di dettaglio, spesso in 3D, e a volte realizza direttamente un prototipo che viene sottoposto a perfezionamenti e modifiche.

Competenze richieste
Deve saper usare i principali software di progettazione, conoscere le norme sul disegno tecnico, applicare le tecniche di modellazione (tradizionale e 3D), saper leggere un progetto, conoscere geometria e linguaggio tecnico specifico, conoscere l’inglese e sapersi relazionare con colleghi e collaboratori.

Percorso formativo
La formazione minima è il diploma di perito industriale o di geometra, integrato con corsi di disegno tecnico al computer. La formazione massima è la laurea in Architettura con specialistica in Disegno Industriale. Importante è il tirocinio in azienda a fianco di esperti.

Per saperne di più
Associazione Italiana Progettisti Industriali. Via Pagliano 27 - 15033 Casale Monferrato (AL)

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