CAPITOLO 5 - LA PROSPETTIVA

Vedere le cose nella "giusta prospettiva" è un modo di dire del nostro linguaggio comune. Significa esaminare una questione osservandola da una posizione favorevole. Da un "buon punto di vista" è infatti possibile valutare le cose facendo sì che siano il più possibile vicine alla realtà.

Nella tecnica del disegno, da sempre i pittori hanno cercato il metodo migliore per rappresentare le cose in modo da farle sembrare reali, ma i loro tentativi hanno raggiunto buoni risultati solo nel Quattrocento, quando finalmente gli artisti sono riusciti a dare all'osservatore la sensazione della "profondità", creando e applicando le leggi della prospettiva.

1 CHE COS’È LA PROSPETTIVA?

La prospettiva è il metodo di rappresentazione grafica degli oggetti che si avvicina di più al modo in cui li vede il nostro occhio. Si usa molto in architettura e nell’arte pittorica quando si vogliono raffigurare viste d’insieme e di ambienti che si avvicinino alla realtà. È invece poco impiegata nel disegno tecnico perché non si possono ricavare, dai disegni in prospettiva, le dimensioni esatte degli oggetti.

La prospettiva, dunque, ci fornisce l’immagine apparente degli oggetti, con tutte le sue deformazioni. Osserviamo la ►FIG. 1. Noi sappiamo che i binari di una ferrovia sono linee parallele, che non si incontrano; eppure all’apparenza le linee dei binari si incontrano in un punto che si trova sul limite dell’orizzonte. Questo punto viene chiamato punto di fuga, o anche punto di concorso, perché le linee appunto “corrono” dandoci l’impressione di convergere in un punto situato al limite della nostra visione, sulla linea di orizzonte.

Vi sono due altri tipi di deformazione:

-    il primo è quello dello scorcio; noi sappiamo che le traversine dei binari sono tutte della stessa lunghezza, eppure sembrano accorciarsi man mano che si allontanano da noi ►FIG. 1;

-    il secondo è la diminuzione delle altezze: le colonne più lontane del porticato in ►FIG. 2 ci appaiono più basse di quelle più vicine a noi.


AGENZIA del LAVORO

ILLUSTRATORE

Chi è
L’illustratore crea ed elabora immagini su carta o su supporto informatico.

Che cosa fa
A seconda della destinazione dell’immagine da produrre realizza delle illustrazioni seguendo le richieste del cliente.

Competenze richieste
Un bravo illustratore deve saper disegnare sia a mano libera sia con software specifici. Deve essere dotato di capacità di osservazione, di sintesi e di molta fantasia.

Percorso formativo
Oltre al Liceo artistico, agli Istituti d’arte, alle Accademie di Belle Arti, esistono anche corsi di livello equivalente a quello universitario e corsi privati.

Per saperne di più
ISIA, Istituto Superiore per le Industrie Artistiche-Progettazione Grafica. Via di S. Chiara, 36 - 61029 Urbino

2 IL DISEGNO IN PROSPETTIVA

Come si crea l’immagine in prospettiva? Osservando la ►FIG. 3 vediamo che i raggi visivi che partono dall’occhio dell’osservatore, ovvero dal punto di vista, e giungono ai punti dell’oggetto da rappresentare (nel nostro caso i vertici del quadrato che si trova sul piano di terra T), vengono intercettati da un piano, chiamato quadro prospettico Q, su cui si forma l’immagine in prospettiva.

FIGURA 3 - I principali elementi e i relativi simboli che occorrono per la rappresentazione di un oggetto in prospettiva.

ELEMENTI DI RIFERIMENTO DELLA PROSPETTIVA

Q

Quadro prospettico trasparente su cui si forma l'immagine in prospettiva. È posto tra l'osservatore e l'oggetto da rappresentare.

T

Piano di terra, orizzontale, su cui poggiano sia gli oggetti che l'osservatore.

LT

Linea di terra è l'intersezione tra il quadro prospettico e il piano di terra.

PV

Punto di vista, è il centro di proiezione da cui partono i raggi visivi. Corrisponde all'occhio dell'osservatore e la sua quota determina quella della LO.

PP

Punto principale è la proiezione ortogonale del PV sul quadro prospettico. È il punto in cui concorrono tutte le rette perpendicolari al quadro (vedi i binari ferroviari della ►fig. 1 nella pagina precedente).

PS

Punto di stazione è la proiezione ortogonale del PV sul piano di terra.

pp

Proiezione ortogonale del PP sul piano di terra è la vista dall'alto del PP stesso e corrisponde alla proiezione ortogonale del PS sulla LT.

LO

Linea d'orizzonte passante per il PP e parallela alla LT. La sua quota determina se la vista prospettica è ad altezza d'uomo, oppure maggiore o minore di essa.

F

Punti di fuga (vedi ►fig. 1). Sono sempre situati sulla LO e in essi fuggono i fasci di rette parallele nella realtà, ma convergenti prospetticamente. Nella prospettiva accidentale sono più distanti tra loro i punti di fuga F, e F2 e tanto più risultano realistici gli effetti del disegno.

Pd

Punto di distanza rappresenta il punto di fuga delle linee inclinate di 45° rispetto al quadro. La distanza del Pd dal PP è uguale alla distanza intercorrente tra PP e PV.

α

Ampiezza del cono visivo. Per una corretta rappresentazione prospettica occorre che tale ampiezza sia all'incirca di 40°. L'asse del cono visivo è detto raggio principale e deve intersecare in posizione quanto più possibile baricentrica l'oggetto da rappresentare.

h

Altezza del punto di vista dal piano terra.

Se cambiamo la posizione al quadro prospettico, al punto di vista e all’oggetto, otterremo vari tipi di prospettiva. Avremo la prospettiva centrale (o frontale) quando l’osservatore sarà esattamente di fronte a una faccia principale dell’oggetto ►A. Ne consegue che:

-    la faccia principale non subisce deformazioni, ovvero è parallela al quadro prospettico Q;

-    le linee ortogonali rimangono tali;

-    le altre linee convergono nello stesso punto, il punto di fuga.

Avremo la prospettiva accidentale (o angolare) quando l’osservatore guarderà l’oggetto da una posizione laterale ►B. Ne consegue che:

-    la faccia principale è inclinata, ovvero non è parallela al quadro prospettico Q;

-    le linee verticali non vengono deformate;

-    tutte le altre linee convergono in due punti di fuga.


Veduta di città ideale. Dipinto conservato alla Galleria Nazionale delle Marche a Urbino, illustre esempio di prospettiva centrale.

3 LA PROSPETTIVA CENTRALE

L’aspetto di un cubo visto in prospettiva centrale dipende dalla posizione attribuita a tre degli elementi di riferimento che abbiamo visto in ►FIG. 3, che possiamo considerare fondamentali: la linea d’orizzonte LO, il punto principale PP e il punto di distanza Pd.

Nella ►FIG. 4 possiamo vedere che, prendendo in considerazione anche solo uno di questi tre elementi, il punto principale PP, il cubo rappresentato cambia d’aspetto a seconda della posizione del PP sulla linea d’orizzonte.


FIGURA 4 L’aspetto del cubo cambia spostando il PP sulla LO.

4 LA PROSPETTIVA ACCIDENTALE

Nella prospettiva accidentale il prospetto principale dell’oggetto è inclinato rispetto al quadro prospettico Q. Le linee verticali rimangono tali, mentre le linee orizzontali convergono verso due differenti punti di fuga (F;l e F2) posti sulla linea d’orizzonte LO.

La prospettiva accidentale viene spesso utilizzata dagli architetti per descrivere i volumi degli edifici e il loro inserimento nell’ambiente.


Palazzo della Civiltà italiana a Roma.

5 PROSPETTIVA INTUITIVA DI ARCHITETTURE

È possibile disegnare in modo rapido oggetti, soprattutto edifici, in prospettiva accidentale. È una pratica molto in uso tra gli architetti che vogliono far comprendere in modo immediato i volumi e, a volte, anche l’inserimento ambientale di uno o più edifici. Seguendo le fasi illustrate, puoi farlo anche tu.

A Nella parte alta del foglio traccia una linea d’orizzonte e fissa due punti di fuga F1 e F2.

B In basso traccia una linea verticale: da qui partirai a disegnare l'edificio. Collega gli estremi del segmento verticale con i punti di fuga.

C Disegna due segmenti verticali dove vuoi far finire l’edificio sia verso F1 che verso F2. Collega anche gli estremi di questi due segmenti ai punti di fuga e otterrai il “tetto” dell’edificio.

D Cancella le linee di costruzione e avrai l’edificio in prospettiva.

E Puoi aggiungere dettagli (porte, finestre, ecc.) o un altro edificio seguendo lo stesso procedimento.

TecnoFacile A
TecnoFacile A
Il disegno