CAPITOLO 7 - IL DISEGNO TECNICO

Il disegno tecnico è una forma di linguaggio grafico utilizzato per rappresentare oggetti, macchine, edifici ed eseguito in modo che, partendo dal disegno, sia possibile costruire, o anche semplicemente controllare, ciò che si è disegnato.

È un tipo di disegno regolato da un sistema di convenzioni e di norme che in Italia sono state definite e regolamentate dall'UNI, Ente Nazionale Italiano di Unificazione.

L'UNI fa parte dell'ISO, ovvero l'Organizzazione Internazionale per le Standardizzazioni, che fissa le regole per tutte le attività industriali e commerciali, esclusi il settore elettrico ed elettronico, che fanno riferimento al Comitato Elettrotecnico Italiano (CEI).

1 CHE COS’È IL DISEGNO TECNICO?

Il disegno tecnico è l’elemento indispensabile per ogni tipo di progetto, edilizio, meccanico, di moda, di oreficeria, di disegno industriale (il design), ecc. Diversamente dalle altre forme di rappresentazione grafica, oltre a mostrarci un’immagine dell’oggetto, il disegno tecnico fornisce una descrizione esatta sulla forma, sulle dimensioni e sul tipo di materiale di cui l’oggetto è costituito. Esso è una forma di comunicazione per immagini tra chi elabora il progetto e chi lo deve realizzare concretamente (tra l’architetto e l’artigiano, tra lo stilista e il sarto, tra un progettista e un produttore, ecc.), quindi deve essere il più possibile chiaro, leggibile e facilmente comprensibile anche da una persona non specializzata, ma che può essere interessata all’oggetto descritto. Il disegno tecnico si esegue con riga e squadra, con i tecnigrafi, ma più spesso con i computer dotati di programmi dedicati alla progettazione.

Per chiamarsi “tecnico” un disegno, a qualunque settore appartenga, deve possedere quattro caratteristiche:

1. essere riprodotto in scala adeguata;

2. essere eseguito in proiezione ortogonale;

3. essere eseguito con l’impiego delle linee convenzionali;

4. essere completato con le quote (“misure”).

A seconda del settore produttivo a cui si riferisce il disegno tecnico, questo è regolato da convenzioni e norme che lo rendono comprensibile a tutti i tecnici del mondo.


Esempio di simboli impiegati per rappresentare gli impianti a gas nei progetti di edilizia secondo la norma UNI 7129.

1 Conduttura in vista con incrocio
2 Conduttura non in vista
3 Riduzione
4 Rubinetto di arresto
5 Tubo flessibile per gas
6 Lampada a soffitto con indicazione dei punti luce
7 Lampada a parete (fissa)
8 Lampada a parete (mobile)
9 Frigorifero
10 Camini per prodotti della combustione del gas
11 Canne per prodotti della combustione del gas
12 Scaldabagno o scaldacqua a gas
13 Stufa a gas per riscaldamento
14 Stufa a gas per riscaldamento contro parete esterna
15 Canna fumaria doppia con scaldacqua e rubinetto di arresto
16 Contatore per gas

2 IL DISEGNO DAL VERO

Prima di misurarsi con il disegno tecnico è consigliabile avere qualche dimestichezza con il disegno dal vero. Si tratta di un tipo di rappresentazione grafica di soggetti architettonici e ambientali, eseguito a mano libera, che abitua alla capacità di osservazione e sintesi.

Tutti i progettisti disegnano a mano libera e dal vero per osservare, comprendere e progettare.

Alla base del disegno dal vero c’è un processo di selezione che consente di evidenziare ciò che interessa: pochi segni, tracciati rapidamente da un buon disegnatore, sono più esaurienti di una lunga descrizione.

Per realizzare un disegno dal vero occorre seguire quattro fasi principali.


1. Scegliere il punto di vista rispetto al soggetto e agli elementi principali da rappresentare. Se possibile, questi ultimi devono essere visti in prospettiva frontale o in prospettiva accidentale, in modo da avere un’immagine di facile lettura. Ci si può aiutare con una griglia di riferimento in cartoncino, una specie di “mirino” (► Praticamente a pag. 162) che consente di delimitare il soggetto, scegliendo l’inquadratura, dove sono state tracciate delle linee-guida orizzontali e verticali.

Per rendere utile questo strumento, conviene tracciare sul foglio da disegno la stessa suddivisione realizzata sul mirino, con linee molto leggere.

ATTENZIONE! La griglia che riporterai sul foglio dovrà mantenere le stesse proporzioni di quella del mirino, altrimenti il disegno apparirà deformato.

2. Tracciare la linea d’orizzonte, scegliere gli elementi da valorizzare, disegnando la loro struttura geometrica, individuare i punti di fuga fondamentali e posizionare le parti più significative del soggetto.

In questa fase si devono definire anche i primi piani, i secondi e lo sfondo.

3. Definire i contorni dei principali elementi, sottolineandone la forma e aggiungendone i particolari.

4. Definire luci e ombre, in modo da far capire il volume e di che materiale sono fatti gli oggetti rappresentati. È la fase più difficile, in cui si rischia, con l’intenzione di arricchire il disegno, di renderlo pesante e quindi meno leggibile.

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Il disegno