IL DISEGNO IN SCALA

3 IL DISEGNO IN SCALA

3. 1 RIDURRE E INGRANDIRE I DISEGNI

Quando dobbiamo disegnare un oggetto che, rispetto al nostro foglio, ha delle dimensioni reali troppo grandi (una casa, una macchina) o, viceversa, troppo piccole per essere leggibili (un piccolo ingranaggio, ad esempio), dovremo ingrandire o ridurre le dimensioni dei nostri oggetti.

Nel fare ciò, dobbiamo prestare attenzione a non modificare le proporzioni dell’oggetto tra lunghezza, larghezza e altezza. Sarà necessario quindi eseguire un disegno in scala. La scala, chiamata anche scala proporzionale, rappresenta il rapporto tra le misure del disegno e le misure dell’oggetto, dove il numeratore (il primo numero) è riferito al disegno e il denominatore (il secondo numero) all’oggetto.


Le scale proporzionali possono essere di tre tipi.

1. La scala di riduzione: le varie dimensioni dell’oggetto reale (lunghezza, larghezza, altezza) dovranno essere divise sempre per lo stesso divisore. Se adottiamo una scala 1:2 si divideranno tutte le misure dell’oggetto per 2; ciò significa che, per esempio, se l’oggetto reale misura 60 cm di lunghezza e 30 di altezza, la lunghezza dell’oggetto nel disegno sarà di 30 cm e l’altezza di 15 cm ►FIG. 1. Dunque, in un disegno in scala 1:2, a ogni centimetro dell’oggetto disegnato ne corrispondono 2 dell’oggetto reale.



2. La scala al vero, o scala naturale: non si riducono né si ingrandiscono le misure; il rapporto tra numeratore e divisore è uguale a 1 (infatti si può dire anche “scala 1:1”). Dunque, a 1 cm dell’oggetto disegnato corrisponde 1 cm dell’oggetto reale.


3. La scala di ingrandimento: il numeratore indica il numero di volte in cui si ingrandisce l’oggetto perciò, quando si vuole raddoppiare la dimensione dell’oggetto, si adotterà una scala 2:1, ovvero a 2 cm dell’oggetto disegnato corrisponde 1 cm dell’oggetto reale ►FIG. 2.

Una cosa importante da ricordare è che sui disegni tecnici è di fondamentale importanza riportare chiaramente l’indicazione della scala adottata, in un punto molto visibile del disegno.



3. 2 IL METODO DELLA QUADRETTATURA

Se ci troviamo a dover effettuare un ingrandimento o una riduzione di una forma un po’ più complessa di

una figura geometrica, come un fiore, un animale, o persino un paesaggio o un ritratto, è molto conveniente

utilizzare il metodo della quadrettatura.

La procedura è la seguente:

- fotocopia il disegno originale per non rovinarlo;

- traccia un rettangolo che contenga la figura e dividilo in un numero intero di quadrati di lato 1 cm ►A;

- per avere dei riferimenti che ti facilitino la procedura di copiatura in scala, è molto utile numerare e attribuire delle lettere ai punti di intersezione;

- sul foglio di lavoro disegna i quadratini nella scala desiderata: se vuoi ingrandire il disegno in scala 2:1, ovvero con le misure raddoppiate, dovrai fare una griglia di quadratini da 2 x 2 cm; se vuoi ingrandirlo tre volte, in scala 3:1, farai una griglia con quadrati da 3 x 3 cm, e così via;

- a questo punto puoi cominciare a riportare la figura in originale sul tuo foglio di lavoro, prendendo come riferimento i punti dei contorni più importanti e poi, via via, tutti i particolari della figura ►B;

3. 3 LE SCALE DI RIDUZIONE E IL LORO IMPIEGO

Le scale di riduzione cambiano a seconda di ciò che vogliamo rappresentare sulla carta: per disegnare una carta geografica della nostra regione non possiamo usare la stessa scala impiegata per disegnare la nostra aula.

Nella tabella viene indicato, per ciascun rapporto di riduzione, l’utilizzo più appropriato.


RAPPORTO

DALLA CARTA ALLA REALTÀ

DESCRIZIONE OGGETTI RAPPRESENTATI

1:10

1 cm = 10 cm

elementi d’arredo (tavolo, banco, armadio)

1:20

1 cm = 20 cm

stanza, aula

1:50

1 cm = 50 cm

stanza, aula, ambienti di casa

1:100

1 cm = 1 m

appartamento, scuola

1:1 000

1 cm = 10 m

mappe dei terreni (catastali)

1:5 000

1 cm = 50 m

carta regionale

1:10 000

1 cm = 100 m

carta geologica

1:25 000

1 cm = 250 m

carta stradale, carta dei sentieri

1:50 000

1 cm = 500 m

carta stradale, carta turistica

1:200 000

1 cm = 2 km

carta stradale Italia, carte topografiche

1:1 000 000

1 cm = 10 km

carta fisico-politica dell’Italia, carte stradali Europa

1:5 000 000

1 cm = 50 km

carta geografica dell’Europa

1:100 000 000

1 cm = 1 000 km

planisfero (carta del Mondo)

3.4 LA SCALA GRAFICA

Se dobbiamo calcolare una distanza reale su una carta dove la scala è molto ridotta (1:25 000, 1:50 000 e oltre) si utilizza la scala grafica. La scala grafica, che consiste in una striscia divisa in parti bianche e nere (come puoi vedere nella carta), ci consente di fare una lettura diretta della misura senza fare calcoli. Se volessimo, ad esempio, misurare la distanza in km tra il punto A e il punto B su delle cartine come quella a lato, sarà sufficiente poggiare una cordicella sul percorso e riportarla sulla scala grafica: la distanza reale sarà quella che, a partire dallo zero, leggeremo sulla scala grafica dove termina la cordicella.

4 QUOTARE UN DISEGNO

Quotare un disegno significa riportare sul disegno tutte le misure (le “quote”, appunto) dell’oggetto rappresentato.

Per quotare correttamente un disegno bisogna disporre in modo esatto l’insieme costituito da linee di riferimento, linee di misura e il valore della quota, che è il numero da attribuire all’oggetto da rappresentare.

4.1 NORME PRINCIPALI PER LA QUOTATURA DEI DISEGNI TECNICI

Le misure sui disegni non si riportano a caso, ma seguendo le norme UNI per i disegni tecnici (UNI ISO 129-1:2011).

Di seguito sono indicate le principali:

- le linee di misura vanno poste esternamente alla figura, a una distanza regolare dal suo contorno e tra di loro;

- gli estremi delle linee di misura vanno indicati con frecce o trattini inclinati a 45o;

- le linee di misura devono essere parallele alla parte di figura a cui sono riferite;

- le linee di misura più brevi saranno le più vicine alla figura, seguite via via da quelle maggiori;

- le linee di riferimento e le linee di misura che indicano gli elementi di cui si vuole fornire il valore devono essere tracciate con linee continue fini;

- le linee di riferimento devono essere perpendicolari a quelle di misura e superare leggermente il punto di intersezione;
- le intersezioni di linee di misura con linee di riferimento vanno evitate;
- le cifre indicanti la lunghezza dell’elemento (le quote) vanno poste leggermente sopra e a metà della linea di misura;
- i caratteri delle cifre devono essere chiaramente e completamente leggibili;
- le quote non vanno mai tagliate da altre linee;
- le cifre vanno messe in modo da poter essere lette da destra verso sinistra e dal basso verso l’alto del foglio;
- i valori delle quote indicanti diametri vanno precedute dal segno Ø, a meno che dal disegno non sia evidente che si tratta di un diametro;
- le dimensioni vanno indicate tutte nella stessa unità di misura;
- i valori vanno indicati in millimetri per i disegni meccanici e di oreficeria, mentre possono essere indicati in centimetri nel disegno edile;
- le quote devono corrispondere sempre alle misure reali di ciò che si rappresenta.

4. 2 QUOTATURA DEGLI ANGOLI

L’ampiezza di un angolo va indicata con una quota formata da un arco di circonferenza, il quale arco ha il centro al vertice e si estende tra i lati dell’angolo; questi ultimi, per facilitare la lettura, possono essere prolungati ► FIG. 3.

Se dobbiamo quotare angoli riferiti all’intera circonferenza, i valori degli angoli si possono disporre nei tre modi illustrati in ►FIG. 4.


4. 3 QUOTATURA DI RAGGI, DIAMETRI E PARTI SFERICHE

La linea di misura dei raggi è costituita da una freccia, con direzione radiale, rivolta verso l’interno o l’esterno della curva. Il valore della quota va preceduto dalla lettera maiuscola R che sta per raggio.

La quota di diametri di parti sferiche va preceduta dalla lettera maiuscola S e dal simbolo 0.

Va ricordato che le circonferenze, come le figure cilindriche e sferiche, devono portare l’indicazione dell’asse di simmetria eseguito con linea mista tratto-punto fine ► FIG. 5.

La linea di misura dei diametri può essere disegnata in modo radiale all’interno della circonferenza, inclinandola di 45o ►FIG. 6A In alternativa, la linea di misura si può disporre all’esterno della circonferenza, parallelamente a uno dei due assi ► FIG. 6B. Quando occorre quotare più diametri concentrici, le linee di misura che passano per il centro non possono essere più di due, per non rendere difficile la lettura, quindi le altre linee di misura vanno situate all’esterno ►FIG. 6C.

Il valore numerico del diametro si fa precedere, per convenzione, dal simbolo 0, a meno che non sia ovvio che la quota sia riferita a un diametro ►FIG. 6D.


FIGURA 5 Quotatura di raggi e parti sferiche.


FIGURA 6 Quotatura dei diametri.

4. 4 QUOTATURA DELLE ASSONOMETRIE

Nei disegni in vista assonometrica, le linee di riferimento e quelle di misura, per comodità di lettura, vanno tracciate in modo parallelo agli assi assonometrici. Va ricordato che, per l’assonometria cavaliera, i valori numerici da riportare devono essere quelli reali e non quelli ridotti a metà sull’asse inclinato a 45o ►FIG. 7.

4. 5 QUOTATURA DEI DISEGNI DI EDILIZIA

Le piante degli edifici hanno bisogno di molte quote per poter essere dimensionate in modo sufficientemente chiaro. Per cui è necessario disporle in modo ordinato:

- all’esterno della pianta si dispongono le quote che forniscono le dimensioni complessive, le distanze tra i muri, le distanze tra gli assi di simmetria di porte e finestre (le aperture); le dimensioni delle aperture si scrivono lungo l’asse e, precisamente, la larghezza sopra l’asse e l’altezza sotto;

- all’interno della pianta vanno riportate le quote riferite alle dimensioni degli ambienti interni, dei muri di divisione tra stanza e stanza, delle porte interne.

Nei disegni di edilizia le frecce sono generalmente sostituite da un trattino obliquo FIG. 8.


4. 6 ALCUNI SISTEMI DI QUOTATURA

Nella FIG. 9 sono rappresentati tre metodi di quotatura che seguono le indicazioni fin qui fornite.

- Quotatura in serie: ogni elemento è quotato rispetto all’elemento vicino. Si forma così una serie di quote parziali, messe in successione una dopo l’altra.

- Quotatura progressiva: in questo sistema si ha un’unica linea di misura. L’origine viene individuata a partire da un punto a cui viene attribuita la quota 0 (zero).

- Quotatura in parallelo: tutte le quote sono date rispetto a un riferimento comune, come un punto o uno spigolo.

Nella FIG. 10 i valori delle quote mettono in evidenza gli spazi liberi a disposizione del guidatore e delle persone trasportate, oltre che le misure principali di lunghezza, larghezza e altezza.


FIGURA 9 Metodi di quotatura.

                     

FIGURA 10 Esempio di quotatura di un'automobile in cui si evidenziano gli spazi liberi interni.

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