CAPITOLO 1 - GLI STRUMENTI PER IL DISEGNO GEOMETRICO

Cominciare una nuova attività significa innanzitutto conoscere e prendere confidenza con gli strumenti che ci permettono di svolgerla. In questo primo capitolo dell'Area, l'obiettivo sarà quello di usare bene la matita, il compasso, misurare gli angoli e usare riga, squadre e gli altri strumenti.

Sono i passi necessari per poter affrontare in modo semplice e preciso il disegno geometrico.

1 PER IL DISEGNO GEOMETRICO

Il disegno è uno dei modi di esprimersi usati dall’uomo ancora prima dell’alfabeto e della scrittura. Esso nasce dall’esigenza di descrivere una situazione reale, ma anche un concetto, a volte persino un’emozione, in modo più concreto rispetto alle possibilità date dalla parola: si desidera concretamente “far vedere” ciò che si vuole comunicare.

Il disegno può essere a mano libera, artistico e tecnico.

Il disegno tecnico è un linguaggio in codice che utilizzano le persone interessate alla realizzazione di un oggetto come una macchina, una casa, un mobile, un gioiello, ecc.

Per esempio, l’architetto disegna un muro che deve far costruire al muratore e ne indica l’altezza, la larghezza, la lunghezza, il tipo di mattoni da utilizzare e tutto quello che serve per la realizzazione esatta di ciò che ha progettato.

Il disegno tecnico che usa le regole della geometria prende il nome di disegno geometrico. Il disegno geometrico serve a rappresentare un oggetto a tre dimensioni (lunghezza, larghezza e altezza) sulla superficie del foglio che ne ha solo due (larghezza e lunghezza).

I supporti sui quali si disegna sono tipicamente la carta e il cartoncino, ma ve ne sono molti altri. Gli strumenti usuali, invece, sono le matite in grafite o colorate, la penna a inchiostro, i pennelli fini con inchiostro, i pastelli a cera e i carboncini.

2 LA CARTA

La carta è il primo materiale da disegno da conoscere. La carta è composta da fibre vegetali a cui vengono aggiunti dei collanti; una buona carta deve essere facilmente cancellabile, abbastanza resistente all’umidità e non deve ingiallire facilmente.

A seconda delle nostre necessità, possiamo disporre di diversi tipi di carta: opaca o trasparente, liscia o ruvida, bianca o colorata, millimetrata o quadrettata, di grammature differenti, ecc.

La carta bianca liscia di buona qualità si usa per il disegno tecnico e geometrico di tipo scolastico, in cartelle, album o a fogli sciolti di dimensioni 33 x 48 cm o 24 x 33 cm. La carta liscia è preferibile perché consente di lavorare a matita in modo nitido e preciso; inoltre gli inchiostri vengono assorbiti uniformemente e senza sbavature. Per lavori meno impegnativi, essendo meno costosa, può essere usata in alternativa la carta per fotocopie. La si trova in commercio nel formato A4 (210 x 297 mm) e nel formato A3 (297 x 420 mm) in risme da 500 fogli.

La carta bianca ruvida è usata in prevalenza per il disegno artistico eseguito a matita, carboncino, acquerello, tempera.

La carta lucida, o da lucido, è più o meno trasparente e si adopera per ricalcare altri disegni.

La carta millimetrata, sia opaca sia trasparente, si usa per disegnare grafici, diagrammi e disegni edili in scala ridotta.

La carta quadrettata si utilizza prevalentemente per i quaderni di matematica, ma può servire in tutti quei casi in cui vogliamo organizzare lo spazio del foglio con un certo ordine.

Il cartoncino si distingue dalla carta comune per il suo peso; quindi, con questo materiale, oltre che disegnare, è possibile costruire piccoli oggetti più difficilmente realizzabili con la carta più sottile. Il cartoncino colorato può essere utilizzato per biglietti d’auguri, etichette o copertine personalizzate. I formati dei fogli sono regolati dalle norme UNI (sigla dell’Ente Nazionale di Unificazione) e commercializzati in misure standard. Si parte da un rettangolo che ha la superficie di 1 m2 (formato A0) che, dimezzato progressivamente, determina i vari formati ►TAB. 1. Il numero della sigla, per esempio A3 (della dimensione di 297 x 420 mm), indica quante volte bisogna piegare a metà il foglio di partenza per raggiungere il formato indicato dalla sigla.


I diversi tipi di carta.

USO DELLA CARTA DA DISEGNO

Quando ci si accinge a disegnare, è consigliabile utilizzare una protezione per appoggiare la mano sul foglio (per esempio un tovagliolino di carta), in modo da non spargere la grafite della matita sporcando così il disegno, e fissare adeguatamente il foglio al tavolo con dello scotch di carta poco adesivo.

3 DISEGNARE A MATITA

La mina è un piccolo cilindro lungo e sottile costituito da una mescola di grafite e argilla. Le mine possono essere contenute nella comune matita, che è un bastoncino di legno (spesso a sezione esagonale per favorirne l’impugnatura), o in un portamina, un tubetto in metallo leggero o plastica. Se nella mina prevale l’argilla, essa sarà più dura e il tratto risulterà più grigio; se prevale la grafite, la mina sarà più morbida e il tratto risulterà più coprente. La durezza delle mine è definita in base a una scala ed è indicata con un numero o con una sigla ►TAB. 2. L’uso di mine di diversa durezza offre risultati apprezzabilmente diversi.

DUREZZA

NUMERI

LETTERE

USI

mine tenere

00 - 0 - 1 - 1 e 1/2

EB - 6B - 5B

4B - 3B

schizzi e disegni artistici

mine di durezza media

2 - 2 e 1/2 - 3

2B - HB - F

linee marcate, contorni, scritte sui disegni tecnici

mine dure e durissime

dal 3 e 1/2 all'8

H - 2H - 3H fino al 9H

linee sottili e molto sottili, per disegni tecnici di precisione

TABELLA 2 Scala di durezza delle mine e loro impieghi. La lettera che indica la durezza deriva dalla lingua inglese: si va dalla B black = nero, tenera, alla H hard = dura.

USO DELLA MATITA

Per un disegno a mano libera su carta da schizzi è meglio usare una mina morbida; per un disegno geometrico è preferibile usare una mina più dura che lasci un tratto più nitido e definito.

È bene, però, impratichirsi sul tipo di pressione che la nostra mano deve esercitare sul foglio mentre si usano le mine: infatti, a seconda della pressione, si possono ottenere effetti diversi anche con la stessa mina.

La matita, o il portamine, deve essere tenuta strettamente tra pollice, indice e medio, mentre la mano poggia sulle altre due dita, controllando la pressione sul foglio. Quando si traccia una riga con squadra o righello, la matita non va tenuta in modo perpendicolare al foglio, ma inclinata nel senso del tracciamento di circa 60 gradi e va fatta ruotare lentamente per consumare la mina in modo uniforme.

3. 1 TEMPERARE

Per disegnare è indispensabile che la punta della mina sia sempre perfetta. Per temperare le matite di legno esistono in commercio molti tipi di temperamatite a rotazione, in metallo o in plastica, che asportano il legno e affilano la punta. La punta deve essere lunga, ma non troppo, in modo che non si rompa facilmente. La matita di legno ha però lo svantaggio che a forza di temperarla si accorcia, pertanto l’uso del portamina risulta più comodo: la mina è ricaricabile e un pulsante a molla ne consente la fuoriuscita graduale. Per fare la punta alle mine si usa normalmente il raschietto affilamine (► Uso del raschietto affilamine a pag. seguente). Esistono anche i temperamine, che però devono essere specifici per lo spessore della mina utilizzata.

Le micromine, sottilissime e di durezze diverse, non necessitano, invece, di affilatura.

3. 2 CANCELLARE

Le gomme più adatte per cancellare sul foglio da disegno geometrico sono quelle bianche a impasto morbido. Meno adatte sono la gomma-pane, troppo morbida e che può impastare la grafite, e le gomme colorate, che possono sporcare il foglio.

USO DEL RASCHIETTO AFFILAMINE

Quando si affila la mina con il raschietto, la si deve ruotare in modo da affilare la punta a forma di cono. La mina del compasso, invece, deve essere affilata "a scalpello": è sufficiente non ruotare la mina per ottenere questa forma.

Al termine dell'operazione di affilatura, conviene tenere a portata di mano un pezzetto di spugna, di tessuto morbido o di carta, in modo da ripulire la punta dalla polvere di grafite che potrebbe sporcare il disegno.



Fare la punta alla mina del portamine.

Fare la punta alla mina del compasso.

Pulizia della punta dopo l’affilatura.

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Il disegno