TECNOLOGIA, AMBIENTE & SOCIETÀ

IL PROBLEMA DELLE CAVE

L’attività di cava, cioè l’estrazione di pietre naturali (come argille per mattoni, calcari per cementi, sabbie e ghiaie per edilizia), ha un grande impatto ambientale sul territorio:
- dal punto di vista paesaggistico intere aree di montagna e di collina vengono a volte pesantemente modificate e in qualche caso addirittura cancellate;
- spesso muta il modo in cui le acque scorrono: possono fermarsi in bacini di raccolta, o continuare la loro corsa verso valle a causa della mancanza di vegetazione, eliminata dall’attività estrattiva;
- non secondario è il problema dei rumori e delle vibrazioni causati dalle esplosioni necessarie ad abbattere il materiale e per le azioni di scavo;
- se le cave sono vicine ai centri abitati, il trasporto del materiale, che viene fatto con mezzi pesanti, deteriora le strade urbane;
- inoltre, l’estrazione di pietra provoca una grande quantità di polveri, spesso finissime, che si posano ovunque;
- infine, siccome la vita di una cava termina quando il materiale si esaurisce o quando non è più di qualità accettabile (mediamente dopo una trentina d’anni), c’è il problema di come “riempire” o riutilizzare intere porzioni di paesaggio che formano lo scenario delle cave abbandonate.
In alcune località le cave abbandonate sono state trasformate in parchi naturali, aree protette, percorsi turistici o didattici, punti di osservazione panoramica.
Anche nel caso delle attività di cava è indispensabile realizzare un giusto compromesso tra le necessità economiche di chi vive di questo lavoro e la salvaguardia dell’ambiente, ricercando quella che si chiama la sostenibilità ambientale.

4 IL LEGNO

Anche il legno è un materiale con cui l’uomo ha avuto, da sempre, confidenza e familiarità: facile da trovare, facile da lavorare, adatto a tantissime utilizzazioni.

Al legno, materiale caldo, semplice ed economico, l’uomo deve essere particolarmente riconoscente: sin dai tempi preistorici è stato adoperato per costruire abitazioni, imbarcazioni e ripari per gli animali, per fabbricare utensili della vita quotidiana, per essere utilizzato come combustibile per la cottura degli alimenti e per riscaldare l’ambiente.

4. 1 CHE COS’È IL LEGNO?

Con la parola legno, comunemente intendiamo il materiale naturale di origine vegetale, ricavato dal tronco e dai rami degli alberi di medio e alto fusto.
Il legno è composto da fibre di lignina e di cellulosa.
A seconda del suo utilizzo commerciale, si può parlare di legna o di legname:
- legna da ardere è quella da usare come combustibile;
- legname da costruzione o da lavoro è quello utilizzato per le costruzioni edili o per altre applicazioni artigianali;
- legname industriale è quello destinato, per esempio, alla fabbricazione della carta.

COM’È FATTO UN ALBERO - per saperne di PIÙ!

L'albero è una pianta che sviluppa sottoterra le radici, mentre fuori terra sviluppa un fusto legnoso chiamato tronco, che si ramifica a qualche metro dal terreno.

La disposizione dei rami primari, che formano l'impalcatura, dei rami secondari, inseriti nei primi, e del fogliame definisce la chioma.

La forma della chioma e del tronco determinano quello che viene chiamato il portamento dell'albero, tipico di ciascuna specie, che fa distinguere l'albero anche se visto da lontano.

Tagliando il tronco (che è di forma più o meno cilindrica) in senso trasversale, distinguiamo sei zone di colore e spessore diverso.

A partire dall'esterno, gli anelli si dispongono come segue:

-    la corteccia, l'unico anello visibile dall'esterno, che protegge l'albero dalle intemperie e dagli insetti nocivi;

-    il libro, uno strato sottile che preserva l'albero dall'umidità;

-    il cambio, l'anello in cui ogni anno viene prodotto il legno nuovo che fa crescere l'albero;

-    l'alburno, la zona dove avviene il trasporto della linfa che dalle radici sale alle foglie;

-    il durame, la zona di spessore maggiore; che ha la funzione di scheletro (cioè di sostegno) dell'albero; è la parte commercialmente più interessante perché al suo interno non scorre più la linfa ed è composta da cellule dure e compatte;

-    il midollo, che si trova nel centro del tronco, è formato da cellule spugnose che, seccandosi, nelle piante vecchie finiscono per scomparire.

Poiché in primavera si forma un tessuto vegetale di colore chiaro, poco compatto, e in autunno appare un tessuto vegetale più scuro e più compatto, in un tronco tagliato si riescono a contare gli anelli di accrescimento, ognuno dei quali corrisponde a un anno di vita dell'albero: contandoli è possibile calcolarne l'età.

4. 2 IL CICLO DI LAVORAZIONE DEL LEGNO

Trasformare l’albero in legno lavorabile richiede una serie di operazioni.

1.    Abbattimento. Si realizza operando con motoseghe alla base dell’albero, dopo aver stabilito la direzione migliore di caduta.


2.    Sramatura. È l’eliminazione dei rami dalla pianta. I rami tagliati vengono utilizzati come legna da ardere.


3.    Scortecciatura. Consiste nel togliere la corteccia dal tronco con macchine scortecciatrici o a mano.


4.    Troncatura. È il taglio dei tronchi in pezzi dalla lunghezza prefissata, secondo le esigenze di trasporto e di lavorazione in segheria.


5.    Trasporto. Può avvenire in tre modi: via terra, per rotolamento o per caduta a valle nelle zone montane, oppure su camion o su treno; via acqua (fiumi, laghi), sfruttando le correnti e le proprietà di galleggiamento dei tronchi FIG. 14; via aerea, con teleferiche o per mezzo di elicotteri.


6.    Vaporizzazione. È un trattamento che elimina dal legno le sostanze che possono marcire e diventare nutrimento per i parassiti FIG. 15.


7.    Accatastamento. I tronchi vengono selezionati e posti in cataste nei cortili aperti delle segherie, in attesa del taglio: qui avviene una prima essiccazione del legno.


8.    Taglio. Il tronco viene tagliato limitando al minimo lo spreco e cercando di ottenere la maggior quantità di tavole o travi possibile FIG. 16.


9.    Stagionatura. Le tavole vengono fatte essiccare per evitare che con il tempo possano deformarsi: il legno appena tagliato contiene, infatti, acqua per i due terzi del suo peso. Le tavole perono umidità fino a pareggiare quella presente nell’ambiente. Il legno modifica volume e struttura, perciò non conviene usarlo fino a stagionatura completata.


RICAVARE LE ASSI DAL TRONCO - per saperne di PIÙ!

Esistono diversi modi per ottenere le tavole, a seconda del tipo di taglio.

►    Taglio tangenziale. È il taglio più comune e meno costoso, ma le tavole ottenute non sono di aspetto e qualità costanti: esse si differenziano a mano a mano che si allontanano dalla zona centrale del tronco. Le assi più esterne hanno venature più irregolari e sono soggette a imbarcarsi, cioè a curvare la superficie.

►    Taglio di quarto. Questo tipo di taglio prevede più passaggi, quindi risulta più costoso del taglio tangenziale. Il legname ottenuto, però, risulta meno deformabile.

►    Taglio radiale. È il taglio con cui si ottengono le tavole meno deformabili e dalla venatura più fitta.

4. 3 I DERIVATI DEL LEGNO

Poiché il legno massiccio, se non è ben stagionato, tende a deformarsi ed è costoso, si fabbricano pannelli che si possono ricavare da fogli sottili, da listelli, oppure da trucioli ricomposti con tecniche diverse. Vediamo insieme alcuni tipi di pannelli.


►    Compensato ►FIG. 17. E costituito da tre o cinque sottili fogli di legno incollati l’uno sull’altro con le fibre messe in modo perpendicolare, per compensare la possibilità di deformazione e per irrobustire il tutto. Si realizza per tranciatura ►A o per sfogliatura ►B e si usa per la produzione di mobili, porte, rivestimenti e palmellature


►    Multistrato ►FIG. 18. Si ottiene con la sovrapposizione dei fogli come per il compensato, ma con le fibre in senso alternato, e in numero dispari (5, 7, 9, ecc.). Ne esiste una versione, il multistrato marino, che sopporta l’umidità: è formato da fogli incollati con una resina che resiste all’acqua ed è impiegato anche per parti di imbarcazioni.


►    Paniforte o listellare ►FIG. 19. Sono pannelli costituiti da uno strato interno di listelli incollati tra loro rivestiti da due fogli di compensato.



►    Legno lamellare FIG. 20. È composto di tante piccole tavole (di abete o di larice) sovrapposte, dette lamelle, incollate nel senso parallelo alle fibre con resine sintetiche. Serve per le travature o per elementi costruttivi di grandi dimensioni e dotati di curvature.


►    Faesite FIG. 21. È un tipo di pannello composto con segatura miscelata a colle ridotta in poltiglia e poi cotta. Viene impiegata per formare i fondi dei cassetti o il retro dei mobili.


►    Truciolare FIG. 22. I pannelli di legno truciolare sono fabbricati riciclando gli scarti del legno che vengono triturati finemente, messi sotto pressione e incollati. Possono essere rivestiti con materiali plastici per andare a formare le pannellature di mobili da cucina, armadi e librerie.


►    Medium Density Fiberboard (MDF) FIG. 23. È un legno artificiale composto da fibre di legno che formano una struttura uniforme. Ha le facce lisce che si prestano a essere verniciate.


►    Oriented Strand Board (OSB) FIG. 24. I pannelli in OSB sono realizzati con strisce di legno sottile (strand), incollate con resine sintetiche. Le strisce possono essere sovrapposte e orientate in modo perpendicolare per aumentare la stabilità. È un materiale molto economico.


►    Tamburato (o nido d’ape) FIG. 25. È un tipo di pannello impiegato soprattutto per ante e porte di armadi, preferito per la sua leggerezza. È formato da un telaio (cornice) rivestito da due fogli di compensato (o MDF): tra i due fogli si interpone una struttura alveolare di cartone, a piccoli esagoni attaccati disposti come le cellette delle api, che danno resistenza pur essendo molto leggeri.


IL PELLET - per saperne di PIÙ!

Il pellet è un combustibile che viene fabbricato con la segatura residua dalla lavorazione del legno, opportunamente essiccata e pressata in modo da ottenere piccoli cilindri di varia grandezza.




4. 4 I DIVERSI TIPI DI LEGNO

Esistono tipi di legno differenti, per il colore e per il disegno della venatura: è in base a questi caratteri che, a seconda dell’uso che ne vogliamo fare, preferiamo l’uno o l’altro.
Vediamone alcuni.

4. 5 GLI IMPIEGHI DEL LEGNO

Il legno, per le proprietà che abbiamo visto, è utilizzato in diversi campi. È impiegato nell’oggettistica, per esempio per fabbricare fiammiferi, matite, manici di utensili e tanti altri oggetti che ci circondano.

Il legno è usato anche per fabbricare numerosi strumenti musicali, ma gli impieghi principali sono nel settore dell’edilizia e nell’arredamento. In edilizia il legno viene usato per gli infissi di porte e finestre, nelle pavimentazioni a parquet (si pronuncia “parché”), per costruire i solai, le travature, le capriate dove poggiano le coperture (gli “scheletri” dei tetti), per il grande comparto del mobile artigianale e industriale.

In architettura, dopo l’introduzione dell’acciaio e del cemento armato, il legno è usato meno, ma:

-    nei Paesi nordici (Scandinavia, Canada, ecc.) muri, solai, pareti, coperture e rifiniture della casa sono tradizionalmente in legno;

-    in Giappone le case sono quasi tutte realizzate in legno per resistere alle scosse dei frequenti terremoti: il legno, grazie alla sua elasticità, ammortizza le scosse senza subire gravi danni.

4. 6 IL RICICLO DEL LEGNO

I rifiuti di tipo legnoso vengono innanzitutto selezionati e ripuliti da metalli, plastiche e altri corpi estranei. Poi il legno:
- può venire triturato in piccole scaglie, chiamate chips, che vengono essiccate e pressate insieme a colle per realizzare pannelli truciolari da utilizzare nella costruzione di mobili;
- oppure viene adoperato per la produzione di pasta di cellulosa per le fabbriche di carta, che la usano in sostituzione della fibra vegetale derivata dall’abbattimento degli alberi;
- oppure ancora, mescolando il cemento liquido con le scaglie di legno e versando la miscela in stampi, si ottengono speciali blocchi di legno-cemento, che una volta essiccati, servono per la costruzione di muri.

TECNOLOGIA, AMBIENTE & SOCIETÀ

LA DEFORESTAZIONE

La deforestazione, o diboscamento, è l’abbattimento degli alberi per destinarli a usi commerciali o per sfruttare il terreno per la coltivazione. Il sistema impiegato per diboscare, in alcune regioni del mondo (Cina, India meridionale, Sud-est asiatico, zone equatoriali africane, Brasile), è spesso molto dannoso: gli alberi vengono tagliati e poi incendiati, perché la cenere serva da fertilizzante. In questo modo si distrugge l’ambiente naturale della foresta e si accelera l’erosione del terreno, eliminando per sempre zone “polmone” del nostro pianeta. Vi sono metodi per ridurre la deforestazione a cominciare da un’agricoltura che attui la rotazione delle colture e che sfrutti meno territorio. Nei Paesi in via di sviluppo, dove la popolazione è in rapida crescita, è però un progetto difficile da realizzare. Si rende necessario attuare politiche di riforestazione, in cui si provvede a piantare alberi per sostituire quelli tagliati. Molte associazioni si occupano della riforestazione, ma sembra che i loro obiettivi non siano completamente condivisi a livello mondiale.

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I settori produttivi