TECNOLOGIA, AMBIENTE & SOCIETÀ

IL VETRO COME MATERIALE SOSTENIBILE

Il vetro è il miglior materiale per i contenitori degli alimenti e, soprattutto, dei medicinali. Recentemente l’India ha vietato l’uso di contenitori in PET (polietilene tereftalato) per i medicinali allo stato liquido, perché in un Paese dove la temperatura raggiunge spesso i 40 oC, esporre contenitori in plastica a temperature troppo elevate potrebbe modificare la composizione del contenuto, con ovvi danni per la salute. Un flacone in vetro è fatto con un materiale inerte, che non rilascia nessuna particella: è quindi preferito perché non è in grado di inquinare ciò che contiene. I flaconi di vetro per i medicinali sono spesso di colore scuro, rossastro, per proteggere il contenuto dalla luce che potrebbe danneggiarlo. Per ottenere questa colorazione del vetro si aggiunge oro alla massa di fusione. Se teniamo alla nostra salute, dunque, è bene considerare sia ciò che consumiamo sia il contenitore che lo racchiude.

10 LA CARTA

La carta e il cartone sono materiali che ci sono molto familiari, dato che ci passano parecchie volte al giorno per le mani sotto diverse forme: carta per alimenti, scontrini, biglietti del bus, scatole per contenere i più svariati oggetti, di ogni forma e dimensione.

La carta è un materiale sottile, che si presenta sotto forma di foglio, formato da milioni di fibre di cellulosa, la struttura delle cellule vegetali. Le fibre sono ricche di glucosio e sono intrecciate fortemente tra loro. La cellulosa più pregiata si ottiene dal cotone, formato da cellulosa per il 90%, e dal legno, costituito da cellulosa per il 40-50%.

10. 1 IL CICLO DI LAVORAZIONE DELLA CARTA

Le materie prime con cui si fabbrica la carta sono:

-    la cellulosa, che si ottiene dalle fibre tessili vegetali (come il cotone) e dal legno;

-    i collanti, che servono a rendere la carta più o meno impermeabile;

-    le sostanze chimiche o minerali di carica, che si utilizzano per sbiancare la carta o per prepararla alla stampa;

-    i coloranti, impiegati per correggere il colore della carta o per produrre carte colorate;

-    la carta da macero, che si ottiene da carta e cartoni usati.

Perché la cellulosa del legno possa essere utilizzata, bisogna sminuzzare le fibre, che nell’albero sono tenute insieme dalla lignina, una specie di collante naturale. Per ricavare la cellulosa bisogna quindi separarla dalla lignina. I metodi sono essenzialmente due: uno chimico e uno meccanico.

►    Processo chimico (o processo Kraft). Per sfibrare la lignina si impiegano la soda caustica e lo zolfo. Il processo lascia inalterata la cellulosa, ottenendo una pasta marroncina, che necessita di trattamenti per essere sbiancata. Dalla celulosa ricavata con questo processo si ottiene la carta kraft che si caratterizza per la sua resistenza (in tedesco kraft significa “forza”).

►    Processo meccanico. Dopo una prima riduzione in scaglie del legno, la lignina viene sfibrata con una macchina sminuzzatrice. Il metodo è meno raffinato di quello chimico e un po’ di lignina rimane nella pasta. Questo sistema ha una resa più alta, ma si ottiene una carta di più bassa qualità, che può ingiallire e non ha grande resistenza.

Le paste di cellulosa così ottenute subiscono un primo sbiancamento, effettuato con cloro o ossigeno. A questo punto o la pasta viene fatta essiccare, producendo delle balle di cellulosa che vengono poi rilavorate dalle cartiere, oppure si procede direttamente alla fabbricazione dei fogli. Le cartiere moderne usano le cosiddette macchine continue FIG. 71 perché eseguono il ciclo di produzione senza interrompersi. La soluzione di cellulosa e acqua viene convogliata in una cassa d’afflusso, dalla quale esce lentamente e viene depositata su una sottile rete che si muove come un nastro trasportatore, detta tela di formazione. Sulla tela la poltiglia perde gran parte dell’acqua, consentendo alle fibre di cellulosa di unirsi tra loro. Questo strato di materiale, che non è ancora un foglio vero e proprio, passa attraverso una pressa con rulli dotati di feltri che, esercitando pressione, lo assottigliano compattando ancora di più le fibre.


FIGURA 71 Macchina continua per la produzione della carta.

Quella ottenuta è una carta porosa e assorbente, inadatta per stampa e scrittura. Perciò si utilizzano additivi diversi, per ottenere le caratteristiche volute. Vengono impiegati l’amido per le sue proprietà collanti, e il caolino, un minerale utile per riempire i piccolissimi spazi tra una fibra e l’altra, rendendo liscia la carta.

Il lucido delle copertine delle riviste è invece realizzato successivamente alla stampa, stendendo una specie di smalto trasparente sulle pagine.

A questo punto, però, la carta è ancora piuttosto umida e per eliminare questa umidità residua, deve ancora passare attraverso la seccheria, dove dei rulli riscaldati nel procedimento chiamato di calandratura, esercitando una certa pressione, lisciano la parte del foglio a contatto con i cilindri.

Ora il foglio è pronto e viene avvolto in grosse bobine, alte anche una decina di metri, costituite da chilometri di carta che verrà poi avviata alle varie destinazioni.


10. 2 I DIVERSI TIPI DI CARTA E I LORO IMPIEGHI

A seconda degli impieghi a cui la carta è destinata, si possono distinguere quattro tipologie: la carta per uso grafico, la carta per uso

domestico, la carta per imballaggi, la carta per uso industriale.

►    Carta per uso grafico. Comprende la carta per quotidiani, riviste, fotocopie (extra strong), libri, quaderni, la carta filigranata per le banconote e per certi tipi di documenti, la carta da disegno.

►    Carta per uso domestico. Carta da cucina (asciugatutto), carta igienica, fazzoletti di carta, tovaglie e tovaglioli di carta, carta da forno.

►    Carta per imballaggi. Carta da pacchi, cartone ondulato, carta velina, cartoncino, sacchetti per il pane e altri alimenti.

►    Carta per uso industriale. Carta da parati, carta catramata, carta vetrata, carta per sigarette, carta adesiva.

10. 3 IL RICICLO DELLA CARTA

La carta è un materiale altamente riciclabile: la cellulosa che contiene è utilizzabile per produrre nuova carta per altre cinque o sei volte senza perdere troppo le sue proprietà originarie.

La fibra dei rifiuti cartacei, che gettiamo nel contenitore per la raccolta differenziata, viene trasformata per il 90-95% in carta nuova. Ciò significa poter evitare l’abbattimento di un gran numero di alberi, risparmiare energia e la grande quantità d’acqua che richiede il ciclo produttivo delle cartiere; inoltre la parte di carta riciclata alla fine delle cinque o sei riutilizzazioni può essere bruciata come combustibile.

Il riciclaggio della carta avviene in diverse fasi.

►    Dopo la raccolta, vengono eliminate eventuali impurità (plastiche, metalli) e la carta viene suddivisa in base alla qualità.

►    Quindi la carta viene pressata e ridotta in balle indirizzate alle cartiere per le fasi di riciclo FIG. 72.

►    Una volta in cartiera, le balle da riciclo vengono triturate finemente, ridotte in poltiglia aggiungendo acqua calda e depurate dalle scorie in modo da isolare la pasta di cellulosa.

►    Da questo momento in poi, la cellulosa della carta derivante dai rifiuti torna nel ciclo della macchina continua che produrrà nuova carta seguendo le fasi descritte in precedenza.

Il riciclo (in tutti i casi, non solo per la carta) riduce la quantità di rifiuti destinati al trattamento in discarica o all’inceneritore, i costi dell’immagazzinamento e stoccaggio, lo spreco di territorio da destinare alle discariche, il taglio di alberi vivi.


MAPPA CONCETTUALE

IL RICICLO DELLA CARTA
- RACCOLTA DELLA CARTA
- ELIMINAZIONE DELLE IMPURITÀ
- COMPRESSIONE E RIDUZIONE IN BALLE
- SPEDIZIONE DELLE BALLE ALLA CARTIERA
- TRITURAZIONE DELLE BALLE
- RIDUZIONE IN POLTIGLIA CON L’AGGIUNTA DI ACQUA
- DEPURAZIONE DA SCORIE
- IMMISSIONE DELLA CELLULOSA NELLA MACCHINA CONTINUA

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