2. L’EFFETTO SERRA
L’effetto serra consiste nel riscaldamento del nostro pianeta causato dall’azione dei gas serra (anidride carbonica, vapore acqueo, ecc.) che sono presenti nell’atmosfera in modeste quantità. Questi gas:
- fanno passare le radiazioni solari attraverso l’atmosfera;
- impediscono il calore riemesso, cioè il ritorno verso lo spazio di una parte delle radiazioni infrarosse emesse dalla superficie terrestre e dalla bassa atmosfera.
Insomma questi gas si comportano come i vetri di una serra: aumentano la temperatura terrestre di circa 33 oC, filtrando le radiazioni nocive e consentendo la vita sul pianeta. L’effetto serra, di per sé, non Uragani.
ha niente di negativo, anzi: senza questo fenomeno la vita sulla Terra non sarebbe possibile. Ma si parla ugualmente di effetto serra in modo negativo perché i gas serra, quando la loro presenza in atmosfera è eccessiva, causano un ulteriore innalzamento di temperatura dalle conseguenze non del tutto prevedibili. E pare proprio che a causa dell’uso massiccio dei combustibili fossili per produrre carburanti ed energia elettrica, nell’atmosfera si trovi una quantità di gas serra tale da provocare quello che viene chiamato il riscaldamento globale della temperatura terrestre.
È un fenomeno che diversi gruppi di scienziati hanno studiato e continuano a studiare, prevedendo effetti più o meno catastrofici. Ma anche i meno pessimisti non danno buone notizie: la previsione, ormai accertata, è che l’equilibrio del clima terrestre si sta rompendo. I risultati possono essere:
- l’aumento dell’intensità e della frequenza di uragani, inondazioni e tempeste;
- lo scioglimento progressivo dei ghiacciai e della calotta polare;
- l’innalzamento del livello dei mari;
- l’anticipo della primavera;
- un aumento della siccità e delle ondate di calore;
- l’alterazione degli equilibri degli ecosistemi;
- la maggiore diffusione di alcune malattie.
Nel 1997 a Kyoto, in Giappone, i Paesi più sviluppati si riunirono per cercare di porre rimedio a questa situazione. Essi si impegnarono (con le eccezioni di Stati Uniti e Australia) a ridurre le emissioni di gas serra del 5,2% entro il 2012 partendo dai dati rilevati nel 1990. Nel 2012 questo accordo, diventato celebre con il nome di protocollo di Kyoto, fu aggiornato a Doha, nel Qatar, portando la scadenza al 2020.
Dal protocollo venivano esclusi i Paesi in via di sviluppo (soprattutto India e Cina) per evitare di limitare la loro crescita economica. Secondo i dati della Nasa (l’agenzia spaziale americana), il 2015 è stato l’anno più caldo a partire dal 1880. La tendenza è preoccupante: i dieci anni più roventi si sono registrati tutti dopo il 2000. La Nasa ha misurato un aumento medio di temperature (rilevate in 6300 postazioni in tutto il mondo) di 0,88 oC superiore alla media del XX secolo.