6 L’impianto elettrico domestico

6 L’IMPIANTO ELETTRICO DOMESTICO

6. 1 COME È FATTO UN IMPIANTO ELETTRICO DOMESTICO?

Gli impianti elettrici domestici sono dotati di componenti diversi che variano a seconda della grandezza dell’abitazione.

Vi sono leggi e normative che regolano ciò che va installato in un impianto elettrico domestico perché sia sicuro ed efficiente.

La potenza che viene assegnata quando scegliamo l’azienda fornitrice è:

-    di 3 kW (kilowatt), se la casa non supera i 75 m2;

-    di 6 kW per le case più grandi.

C’è un centralino generale, dove si trova il contatore che misura i nostri consumi, da cui si dipartono i fili che arrivano al centralino singolo, cioè il quadro elettrico che abbiamo in casa, di solito vicino all’ingresso. Questo quadro contiene l’interruttore differenziale detto anche salvavita FIG. 25. Gli interruttori differenziali sono così chiamati perché entrano in funzione, spegnendo l’impianto, quando rilevano una differenza di corrente elettrica in ingresso o in uscita.

In genere, se salta un interruttore, la corrente viene tolta a tutto l’impianto. All’interno del quadro, però, è possibile prevedere due linee separate: per esempio, una per gli interruttori e una per le prese, in modo da non rimanere al buio e, contemporaneamente, con gli elettrodomestici non funzionanti.

L’impianto di casa è composto anche da:

-    interruttori per comandare i punti luce, collocati a 110 cm da terra;

-    prese per attaccare gli elettrodomestici e le lampade portatili, posizionate a circa 30 cm da terra; fanno eccezione bagni e cucine dove la distanza da terra è 110 cm e i punti presa devono avere almeno una presa di tipo tedesco, detta anche Schuko FIG. 26 ;

-    un sistema di messa a terra: è un insieme di fili collegati a un picchetto metallico, chiamato puntazza, infilato nel terreno. La puntazza scarica nel terreno l’elettricità assorbita ed evita di prendere la scossa toccando l’elettrodomestico quando c’è una dispersione di corrente.

Anche i tubi dell’acqua e del riscaldamento vanno collegati alla messa a terra, perché sono buoni conduttori di corrente.


6. 2 NORME DI INSTALLAZIONE DELL’IMPIANTO ELETTRICO

Vi sono anche norme di installazione dettate dal buon senso e dalla ricerca di una maggiore funzionalità dell’impianto:
- le prese devono essere collocate in modo uniforme lungo i muri, in funzione della posizione dei mobili e non delle esigenze dell’installatore;
- una presa va sempre collocata vicino alle porte dei vari ambienti (in genere si posiziona sullo stesso asse dell’interruttore);
- in bagno le prese sono almeno due: una per la specchiera e una per la lavatrice;
- in cucina è utile mettere dei punti presa comodi rispetto ai piani di lavoro;
- vicino alle prese telefoniche o alle prese per l’antenna TV vanno collocati uno o più punti presa, a cui conviene collegare una presa multipla (la cosiddetta “ciabatta”) per evitare sovraccarichi FIG. 27 ;
- il comando dei punti luce dei vari ambienti della casa deve essere posizionato accanto alla porta d’ingresso del locale, internamente o esternamente; in camera da letto è utile metterne uno anche in prossimità del letto;
- sui balconi, sulle terrazze, nei porticati, nei giardini che sviluppano una superficie maggiore di 10 mq, è obbligatorio collocare almeno un punto luce e una presa, ovviamente del tipo adatto per gli ambienti esterni FIG. 28 , con il relativo comando sia all’esterno sia all’interno della casa;
- per le cantine e i garage è opportuno disporre almeno di un punto luce e di un punto presa.


FIGURA 27 La “ciabatta” elettrica.

6. 3 I CAVI ELETTRICI

La parte di un impianto, che è paragonabile ai binari di una rete ferroviaria, ai vasi sanguigni del sistema circolatorio e ai tubi dell’impianto idrico, sono i cavi elettrici in cui passa la corrente.

I cavi elettrici sono costituiti da un fascio di fili di rame, ricoperti da materiale isolante, in genere plastica. Il diametro dei fili varia a seconda della quantità di corrente massima prevista.

In ogni punto luce o in qualsiasi presa, troveremo tre fili: il filo di messa a terra, il filo di fase, il filo neutro.

1.    Il filo di messa a terra. È il più importante per la nostra sicurezza, ed è il primo da identificare. La normativa europea prevede che sia di colore giallo-verde. In caso di malfunzionamento di un apparecchio elettrico, potrebbe verificarsi una perdita di corrente (non diversamente dall’usura di un tubo che causa perdite d’acqua): se all’apparecchio (frigo, tv, phon, ecc.) viene collegato il filo di messa a terra, la corrente verrà assorbita dal terreno e diventerà innocua.

2.    Il filo di fase. È il filo di colore nero o marrone che conduce l’elettricità e che parte dal contatore e arriva all’utilizzatore: è quello che, se viene toccato quando l’interruttore generale è attivo, ci fa prendere la scossa.

3.    Il filo neutro. È il filo di colore blu che raccoglie la corrente di ritorno dall’utilizzatore al contatore. Se l’impianto è stato installato seguendo la normativa possiamo toccare il filo senza prendere la scossa, ma è sempre meglio non fidarsi: quando dobbiamo toccarlo, stacchiamo prima l’interruttore generale FIG. 29.

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