6 LE INFRASTRUTTURE

Le infrastrutture sono quegli elementi fissi come le strade e le autostrade, le stazioni degli autobus, le ferrovie e le stazioni dei treni, i porti e gli aeroporti che consentono il funzionamento dei trasporti.

Le infrastrutture sono poi connesse tra loro, messe in rete, affinché l’efficienza del trasporto sia sempre migliore.

6. 1 STRADE E AUTOSTRADE

Le strade sono, in ordine di importanza, statali, provinciali e comunali. 

- Le strade statali collegano le città più importanti e possono arrivare ad avere tre corsie per ogni senso di marcia.

- Le strade provinciali collegano tra loro le province e possono arrivare a due corsie per ogni senso di marcia.

- Le strade comunali hanno il compito di collegare zone diverse all’interno del territorio comunale; hanno generalmente una corsia per ogni senso di marcia.

Le autostrade sono strade costruite per grandi volumi di traffico e ad alta velocità. Vi si accede grazie a un casello d’entrata, dove si ritira un biglietto che va riconsegnato al casello d’uscita. Sulla base della distanza percorsa viene calcolato il prezzo della corsa, il pedaggio.

I sensi di marcia, costituiti in genere da tre corsie, due di marcia normale e una per il solo sorpasso, sono separati nettamente da un solido spartitraffico, in modo da limitare la possibilità di invasione di una vettura proveniente in senso inverso. Non esistono gli incroci, ma sistemi di svincolo per l’entrata o l’uscita dei veicoli.

Un’altra caratteristica, che le contraddistingue da altri tipi di strade, è la presenza di una corsia d’emergenza, utile in caso di una sosta forzata o per il passaggio di mezzi di soccorso.

A distanze più o meno costanti (20-40 km) sono situate le aree di servizio, dove gli utilizzatori dell’autostrada possono rifornirsi di carburante, usufruire di bar, ristorante, market e servizi igienici.

6. 2 STAZIONI FERROVIARIE, PORTI E AEROPORTI

La stazione ferroviaria è un sistema di fabbricati e impianti nel quale si svolgono le attività che riguardano il movimento e la manutenzione dei treni, l’arrivo e la partenza dei passeggeri e delle merci. Le stazioni possono essere di due tipi:

-    di testa, quelle in cui tutti i binari terminano con un respingente e il treno, per proseguire, è costretto a invertire la marcia;

-    di transito, nelle quali i treni si fermano e proseguono senza invertire la marcia.

Per quanto riguarda la posizione della stazione in una città, la stazione di testa crea meno problemi, perché non costituisce una barriera che divide la città. Dal punto di vista delle esigenze ferroviarie, invece, la stazione di transito è preferibile, perché non obbliga i treni a invertire la marcia, consentendo di utilizzare i binari in modo più efficiente e riducendone il numero.

In una stazione di media grandezza è possibile trovare questi servizi: tabellone degli orari di arrivi e partenze A, biglietteria B , ufficio informazioni, edicola C, tabaccheria D, deposito bagagli, sale d’aspetto, polizia ferroviaria, bar-ristorante, cabine telefoniche, servizi igienici.

Il responsabile di tutto ciò che avviene nella stazione è il capostazione.



Il porto marittimo è un luogo situato sulla riva del mare che, o per la sua forma naturale o per le costruzioni realizzate dall’uomo, può accogliere navi e altri tipi di imbarcazioni.

Nel porto, al riparo dalle condizioni delle acque che a volte possono essere difficili, si possono effettuare le operazioni di approdo, imbarco e sbarco di merci e di passeggeri.

Nel porto si trovano:

-    le banchine di ormeggio, a cui le imbarcazioni si accostano per caricare e scaricare e che sono spesso munite di binari per le gru;

-    le aree di deposito dei container;

-    i capannoni dove depositare le merci;

-    la stazione per i passeggeri con annessi i servizi (biglietteria, bar, informazioni, ecc.);

-    i bacini di carenaggio, dove si effettuano le operazioni di manutenzione delle navi.

I porti più trafficati sono anche dotati di uno scalo ferroviario, per caricare e scaricare le merci che arrivano o partono per mare.


L’aeroporto è un’area attrezzata per il decollo e l’atterraggio degli aerei. All’esterno dell’aeroporto troviamo le aree di parcheggio, che possono essere anche autosilo con posti auto disposti su più piani All’interno dell’aerostazione passeggeri si effettuano le operazioni di volo: biglietto, check-in, spedizione dei bagagli, controllo di sicurezza e di dogana.

Nello spazio aperto interno all’aeroporto troviamo:

-    le piste di decollo e atterraggio;

-    gli hangar per la manutenzione e il riparo degli aerei;

-    i terminal dove i passeggeri, dopo il passaggio al proprio gat , vengono condotti al loro aereo o con un autobus o attraverso un tunnel che è collegato direttamente all’aereo;

-    la torre di controllo che gestisce il traffico degli aerei durante il volo e in fase di decollo o atterraggio.

Nella torre operano i controllori di volo che, utilizzando apparecchiature particolarmente sofisticate come schermi radar e radio molto potenti, visualizzano gli aerei nella loro zona di competenza e gli forniscono indicazioni soprattutto in condizioni di scarsa visibilità.



TECNOLOGIA, AMBIENTE & SOCIETÀ

ITALIA: UN PAESE TROPPO “MOTORIZZATO”?

Ogni 1000 abitanti in Italia ci sono, mediamente, 768 autoveicoli (con punte di 955 a Roma).

Siamo dunque la Nazione più “motorizzata” d’Europa e, girando per le città, ce ne accorgiamo ogni volta che cerchiamo un parcheggio. Le conseguenze sono rilevanti, sia per quanto riguarda l’inquinamento dell’aria sia per la vivibilità dei nostri luoghi di residenza.

Ma come siamo arrivati a questa situazione?

L’Italia è un Paese geograficamente complesso, dove la costruzione di ferrovie, che necessitano di lunghi tratti rettilinei, è difficoltosa a causa della presenza delle montagne.

Dopo la Seconda guerra mondiale, vi fu un forte sviluppo della rete stradale e dal 1960 in poi, negli anni del “boom economico”, si costruirono gran parte delle autostrade che tuttora percorriamo.

Lo sviluppo economico venne identificato, da quel periodo in poi, con la motorizzazione privata, cioè l’acquisto di veicoli per uso privato.

I governi di allora, scegliendo di investire per costruire le autostrade, favorirono lo sviluppo dell’industria automobilistica, ma penalizzarono fortemente l’espansione delle ferrovie, soprattutto quelle locali, che avrebbero consentito comunque di raggiungere comodamente i luoghi di lavoro, come succede in altri Paesi europei.

Oggi ci troviamo a dover affrontare i problemi derivanti da questo fortissimo aumento del numero di veicoli circolanti. Il traffico in molti tratti è particolarmente intenso, soprattutto nelle ore di punta.

Da una parte vi è dunque chi insiste per costruire terze e quarte corsie autostradali e tratti di galleria che attraversino gli ostacoli naturali; dall’altra c’è chi pensa che queste opere danneggino l’ambiente; altri ancora sono critici a causa dei costi eccessivi rispetto ai benefici che queste opere porterebbero.

II problema è senz’altro molto complesso e quindi di non facile soluzione.

Nel nostro piccolo dovremmo imparare a ricorrere all’automobile solo quando è indispensabile, utilizzando in alternativa la bicicletta o... i nostri piedi: miglioreremmo in questo modo la nostra forma fisica, anche se ciò comporta lo svegliarsi un po’ prima al mattino.

Quando questo non è possibile potremmo metterci d’accordo con gli amici che fanno i nostri stessi itinerari in orari simili, riuscendo così a diminuire parzialmente il traffico.


BOOM ECONOMICO

Periodo della storia italiana, compreso tra gli anni Cinquanta e Settanta del XX secolo, in cui si verificò una grande crescita economica e un forte sviluppo tecnologico.



Un complesso raccordo stradale

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I settori produttivi