Gli animali da allevamento

7. 3 GLI ANIMALI DA ALLEVAMENTO

Gli animali da allevamento più importanti sono: i bovini, i suini, gli ovini e i caprini, le razze avicole (cioè gli uccelli, soprattutto il pollame).
I bovini vengono allevati per produrre carne o latte.
Nel caso dell’allevamento da carne: i vitelli da carne vengono separati presto dalla madre, svezzati e sottoposti all’ingrasso. Non appena il vitello raggiunge il peso desiderato, viene portato al mattatoio per la macellazione.
Nel caso invece dell’allevamento da latte, le mucche hanno il primo parto all’età di circa trenta mesi, e per due mesi allattano il proprio vitello. Nei dieci mesi che seguono avviene la lattazione, il periodo in cui l’allevatore raccoglie il latte attraverso la mungitura, il più delle volte meccanica. Il ciclo si ripete dopo due mesi di riposo.
I suini sono allevati in Italia soprattutto con il metodo intensivo nelle porcilaie.
Si distinguono due tipi di allevamento:
1. il maiale pesante, in cui l’animale è destinato alla produzione di prosciutti e insaccati;
2. il maiale magro, in cui l’animale è destinato alla produzione di carne da macello.
L’allevamento di ovini e caprini è diffuso in Italia soprattutto nelle regioni meridionali e nelle isole. È la forma di addomesticamento degli animali più antica ed è, ancora oggi, il tipo di allevamento condotto con i metodi più tradizionali. Da ovini e caprini si ricavano latte, formaggio, carne e lana.
L’avicoltura è l’allevamento di polli, tacchini, faraone, quaglie, oche e anatre. Sono animali allevati in prevalenza con il metodo intensivo e sono destinati alla produzione di carne e di uova. È un tipo di allevamento fortemente caratterizzato dall’automazione.
Vi vengono utilizzate:
- le incubatrici, apparecchi che mantengono temperatura e umidità costanti per far crescere i pulcini;
- impianti per la distribuzione di cibo e acqua;
- impianti per la rimozione e la sostituzione della lettiera;
- meccanismi destinati alla raccolta delle uova.
Particolare attenzione è rivolta alle condizioni igienico-sanitarie, che devono essere di buon livello per prevenire il diffondersi delle malattie.
Questo tipo di allevamento può essere effettuato in due modi:
- a terra, in cui gli animali possono muoversi in un recinto;
- in batteria, ovvero in gabbie dove la mobilità degli animali è molto limitata.


Allevamento di polli.

8 LA PESCA E L’ACQUACOLTURA

La pesca consiste nella cattura degli animali che vivono in ambienti acquatici (mare, laghi, fiumi, ecc.). Oggi la pesca su vasta scala si è automatizzata e utilizza rilevatori elettronici per localizzare le prede e

impianti di surgelazione e lavorazione a bordo delle imbarcazioni.


8. 1 I METODI DI PESCA

I metodi di pesca vengono definiti in modo differente a seconda della distanza dalla costa in cui vengono praticati:
- piccola pesca, se avviene entro le 20 miglia nautiche dalla costa (circa 37 km);
- pesca d’altura, se viene effettuata oltre le 20 miglia.
I sistemi di pesca di tipo artigianale o piccola pesca possono essere divisi in tre gruppi.

1. Reti da posta fisse: le reti vengono ancorate in modo fisso con dei pesi al fondo marino. Queste reti, formando una specie di muro, catturano le specie viventi senza fare distinzioni, perciò alcuni tipi di esse sono stati vietati nel Mediterraneo A. 

2. Palangari o palamiti: i palangari sono composti da un cavo lungo anche molte centinaia di metri, al quale sono appese una serie di lenze chiamate braccioli. A ogni bracciolo è attaccato un amo. Questo attrezzo si usa per la cattura di palombi, naselli, pesci spada B. 

3. Piccola circuizione: si impiegano reti rettangolari di grandi dimensioni per la cattura di pesci che vivono in banchi, ovvero in gruppi composti da grandi quantità di esemplari come le sardine, gli sgombri, ecc. Le reti vengono calate in modo da circondare i banchi, quindi vengono recuperate a partire dalla parte inferiore, formando una grande sacca che imprigiona i pesci C. 

La pesca d’altura è effettuata a livello industriale e utilizza le reti da circuizione e da traino. Queste ultime vengono trainate anche da più imbarcazioni in superficie o sul fondale marino, nel qual caso vengono definite a strascico. Le reti a strascico causano gravi danni all’ambiente marino perché catturano tutto ciò che trovano lungo il loro passaggio e danneggiano i fondali, pertanto il loro impiego è stato limitato e regolamentato in modo severo.

8. 2 L’ACQUACOLTURA

L’acquacoltura è l’allevamento controllato di pesci, crostacei e molluschi in acque recintate (quali peschiere, vivai, valli da pesca e stagni).

L’acquacoltura viene suddivisa in acquacoltura estensiva e intensiva. Nell’acquacoltura estensiva l’acquacoltore prepara i bacini d’allevamento, curando specialmente lo stato del fondo e degli argini. Viene protetta e stimolata la presenza di microalghe che producono l’ossigeno che serve per la respirazione dei pesci, riducendo contemporaneamente l’anidride carbonica e l’ammoniaca prodotte dagli stessi. Nell’acquacoltura intensiva il numero di esemplari allevati viene aumentato oltre la capacità naturale del bacino di allevamento. L’alimentazione viene pertanto completata artificialmente con la somministrazione di alimenti naturali o di mangimi chimici.

TecnoFacile B
TecnoFacile B
I settori produttivi