CAPITOLO 11 - ECONOMIA E LAVORO

La vita dell'uomo è caratterizzata da necessità e da desideri, da quelli più semplici e immediati ai più complessi. Le risorse esistenti per soddisfare le aspirazioni degli esseri umani sono però limitate.

La parola economia deriva dal greco óikos, "casa", e nòmos, "regola", e significa "amministrazione della casa": fin dall'antichità il termine identifica la capacità umana di gestire le risorse e la ricchezza, due grandezze che non sono infinite.

1 I BISOGNI E I BENI ECONOMICI

1. 1 IL CAMMINO DELL’ECONOMIA

Quando, durante la Preistoria, l’uomo inizia a coltivare, deve anche imparare a conservare i prodotti della terra.

Tra l’VIII e il III millennio a.C. l’uomo comincia a lavorare la creta e le pelli, a fabbricare i tessuti e a scambiare i prodotti in eccesso: nasce e si sviluppa il baratto.

Dal III al I millennio a.C. le civiltà dei grandi fiumi (stanziate lungo i corsi dei fiumi Nilo, Tigri ed Eufrate e Indo) sviluppano l’agricoltura, l’architettura e il commercio.

Nel I millennio a.C. si costruiscono strade, si dà impulso alla navigazione, aumentano i commerci. Viene introdotto l’uso della moneta. Tutti i popoli impiegano gli schiavi, soprattutto per le costruzioni.

Dal III secolo a.C. al VI secolo d.C. a Roma si sviluppano le attività commerciali e finanziarie e nascono imprese con molti dipendenti.

Dal Medioevo al Rinascimento i monasteri diventano i centri delle attività produttive e culturali. Sono secoli di instabilità politica in cui prevale largamente l’economia agricola.

Dal XII al XVII secolo nascono le banche e si definiscono i ruoli del mercante e delle associazioni di mestiere.

Dal XVIII al XIX secolo con le nuove scoperte vengono introdotti più moderni metodi di produzione dei beni, migliorano le tecniche agricole, si sviluppa il sistema industriale, si perfezionano i servizi finanziari.

Nel XX secolo l’economia mondiale è dominata dall’industria e dai servizi: si diffonde l’uso dei mezzi di comunicazione, aumenta il tenore di vita dei Paesi sviluppati e il divario fra questi e i Paesi poveri.

Il XXI secolo si annuncia come il secolo di Internet e della globalizzazione ossia dell’unificazione del mondo dal punto di vista economico, culturale e dei consumi.


1. 2 I DIVERSI TIPI DI BISOGNI

Innanzitutto i bisogni dell’uomo possono essere primari e secondari.

► Bisogni primari. Sono riferiti alle prime esigenze che l’uomo deve soddisfare: mangiare, vestirsi, avere un tetto sulla testa, riprodursi.

► Bisogni secondari. Sono le esigenze che, se appagate, migliorano il tenore di vita dell’uomo: si chiamano secondari perché vengono soddisfatti solo dopo aver appagato quelli primari. Dei bisogni secondari fanno parte la cultura, lo svago, i viaggi.

Inoltre i bisogni possono essere individuali e collettivi.

► Bisogni individuali. Sono riferiti alla persona singola e dipendono dalle sue caratteristiche.

► Bisogni collettivi. Si riferiscono alle persone che appartengono a una collettività organizzata, a una società. Sono bisogni collettivi, per esempio, quelli legati all’ordine pubblico e alla giustizia.

Un particolare tipo di bisogno collettivo è quello pubblico che non può essere soddisfatto senza un intervento da parte dello Stato o dei suoi organismi locali (Regioni, Comuni). Un tipico esempio di bisogno pubblico è avere una buona qualità dell’aria che può essere garantita da un ente pubblico tramite delle politiche che limitino l’inquinamento.

1. 3 LE CARATTERISTICHE DEI BENI ECONOMICI

I beni economici sono i mezzi che soddisfano i bisogni e i desideri delle persone. Le principali caratteristiche di un bene economico sono indicate di seguito.

►    Scarsità. Un bene economico non è disponibile in quantità infinita: è scarso rispetto al fabbisogno degli uomini. Questo fattore influenza lo scambio sul mercato e il prezzo del bene.

►    Utilità. L’utilità di un bene è la sua capacità di soddisfare un bisogno. Per esempio, il cibo soddisfa il bisogno di nutrirsi.

►    Prezzo. Il prezzo di un bene economico è determinato dalla disponibilità del bene e dai costi di produzione.

►    Informazione. Quando si acquista un bene è necessario essere informati sui bisogni che può soddisfare; non avrebbe altrimenti alcun senso procedere all’acquisto.

►    Accessibilità. Solo i beni economicamente accessibili possono soddisfare un bisogno, poiché quelli non accessibili non possono essere oggetto di scambio.

In base a queste caratteristiche non tutti i beni possono essere definiti beni economici.

Per esempio, l’aria, disponibile in quantità illimitata, non è considerata un bene economico in quanto non esistono né un prezzo né una domanda di mercato: l’aria infatti può essere goduta da tutti senza ricorrere allo scambio.

1. 4 LA TIPOLOGIA DEI BENI ECONOMICI

A seconda del tipo di bisogno economico che soddisfano, i beni economici si definiscono durevoli o non durevoli, di consumo o strumentali, sostituti o complementari, privati o pubblici.

► Beni durevoli. Sono beni che si usano più volte per soddisfare un bisogno: per esempio, il televisore, l’automobile, ecc.

Beni non durevoli. Sono beni che si usano solo una volta e si esauriscono con l’uso: per esempio, il cibo.

► Beni di consumo o beni diretti. Sono beni che soddisfano un bisogno delle persone senza ulteriore trasformazione: per esempio un capo di abbigliamento, un pezzo di pane, un oggetto di arredamento, ecc.

► Beni strumentali o beni indiretti. Sono beni che si utilizzano per produrre altri beni, subendo una trasformazione: per esempio il tessuto usato per confezionare un capo di abbigliamento, il legno usato per costruire un tavolo, ecc. Alcuni beni, a seconda del loro uso, possono essere sia di consumo sia strumentali: per esempio, un uovo è un bene di consumo se viene mangiato direttamente, ma diventa un bene strumentale se lo si usa per produrre un dolce.

► Beni sostituti. Sono beni diversi, che possono essere usati indifferentemente per soddisfare lo stesso bisogno: per esempio, il burro e la margarina. I beni sostituti possono anche avere caratteristiche e qualità differenti, come la scarsità o il prezzo.

► Beni complementari. Sono beni che soddisfano un bisogno solo se utilizzati insieme per raggiungere un certo risultato: per esempio la benzina e l’automobile, il caffè e lo zucchero.

► Beni privati. Sono beni in grado di soddisfare il bisogno di una persona, o di un gruppo ristretto di persone: per esempio un jet riservato a una persona o utilizzato dai dirigenti di una società.

► Beni pubblici. Sono beni che soddisfano i bisogni della collettività: per esempio la scuola, il patrimonio artistico e architettonico di una nazione, la difesa militare, ecc.

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