2 I soggetti economici e i fattori produttivi

2 I SOGGETTI ECONOMICI E I FATTORI PRODUTTIVI

2. 1 CHI SONO I SOGGETTI ECONOMICI?

I soggetti o operatori economici sono coloro che sostengono:

-    spese per acquistare beni o utilizzare un servizio: è il caso delle famiglie;

-    spese per effettuare investimenti: è il caso delle imprese;

-    spese per rendere possibile e finanziare tutto ciò che dipende dal settore pubblico: è il caso dello Stato e dei suoi organi (Ministeri, Regioni, Comuni, ecc.).

Famiglie, imprese e operatore pubblico effettuano le attività economiche di produzione, consumo e risparmio all’interno di un sistema economico. Analizziamo uno alla volta questi tre soggetti economici.

►    Famiglie. In economia si parla di famiglie (composte anche da una sola persona) per indicare singoli individui o comunità, che operano offrendo il proprio lavoro per ottenere un reddito che permette loro di comprare beni di consumo e di risparmiare.

►    Imprese. Si parla di imprese per indicare gli operatori economici privati che producono beni e servizi da mettere in vendita per ricavarne un profìtto.

Da un lato offrono beni di consumo e beni strumentali; dall’altro lato cercano chi può compiere un lavoro, le materie prime necessarie alla produzione, i beni strumentali.

Le imprese investono, ossia impegnano, parte dei loro guadagni per l’acquisto di attrezzature, per la ricerca tecnologica, ecc. Per questi scopi spesso richiedono in prestito denaro alle banche.

►    Operatore pubblico. L’operatore pubblico è lo Stato, che ha il compito di soddisfare i bisogni della collettività, fornendo i beni e i servizi pubblici relativi alla gestione e all’amministrazione della pubblica istituzione, della sanità, della difesa nazionale, dei trasporti, ecc. L’operatore pubblico non ha lo scopo di soddisfare i bisogni individuali e non ricerca un profitto. I beni/servizi pubblici sono, in genere, offerti in modo gratuito o con un prezzo più basso rispetto al prezzo di mercato.

C’è anche un tipo particolare di operatore economico, che sta un po’ a mezza strada tra l’impresa privata e l’operatore pubblico: è la banca, che raccoglie il risparmio delle famiglie per fornire:

-    prestiti alle imprese, cioè dare denaro alle imprese che lo richiedono al fine di finanziare gli investimenti;

-    prestiti a singoli individui, concessi alle famiglie che ne fanno richiesta: un esempio tipico è il mutuo per l’acquisto dell’abitazione.


CHE COS’È UN MUTUO? - per saperne di PIÙ!

Il mutuo consiste nel passaggio di una somma di denaro da un soggetto, detto mutuante, a un altro soggetto, detto mutuatario. Il mutuatario si impegna a restituire al mutuante il denaro avuto in prestito, pagando il debito a rate secondo un calendario fissato al momento della firma del mutuo.

Il mutuo può essere:

-    a titolo gratuito: chi lo riceve restituisce a rate quanto avuto in prestito;

-    a titolo oneroso: il richiedente a ogni rata deve restituire una parte del prestito ottenuto e una quota degli interessi, che gravano sul mutuo e che sono stabiliti in base alla consistenza del mutuo stesso e alla sua durata. Questo è il tipo di mutuo più frequente.

Un mutuo si definisce con un contratto:

-    preparato da banche, istituti di credito o società finanziarie;

-    avallato da un notaio.

Il contratto contiene diverse clausole, necessarie per evitare ogni equivoco tra la parte mutuante e il mutuatario in relazione alla durata, alle modalità di erogazione e di restituzione del denaro, al tasso d'interesse applicato, agli obblighi dei contraenti, alle garanzie, ecc.

2. 2 I FATTORI PRODUTTIVI

I fattori produttivi sono gli strumenti che un’impresa utilizza per produrre beni e servizi. La combinazione dei fattori produttivi determina la produzione del prodotto finale e può variare in base alla tecnologia e all’organizzazione produttiva.

I fattori produttivi si possono raggruppare nelle tipologie che seguono.

►    Lavoro. È il fattore produttivo costituito dai lavoratori che offrono il proprio tempo e il lavoro fisico o intellettuale all’impresa in cambio di una somma di denaro; questa somma è chiamata salario per le attività manuali e stipendio per le attività intellettuali.

►    Capitale. Il capitale è il fattore produttivo composto dal denaro e dai mezzi di produzione, ossia dalle materie prime e dalle macchine utilizzate.

Può essere fisso e circolante:

-    il capitale fisso può essere usato più volte per la produzione di un bene e dura nel tempo (per esempio, i macchinari, gli edifici, i terreni, gli strumenti di lavoro, ecc.);

-    il capitale circolante è, invece, utilizzato una volta sola e ha breve durata, in quanto, una volta utilizzato, va sostituito con un altro dello stesso tipo (per esempio, le materie prime, il denaro, l’energia, ecc.).

►    Terra o risorse naturali. Questo fattore comprende sia il luogo fisico in cui si svolge l’attività produttiva (per esempio, la superficie di un campo coltivato) sia le risorse naturali (disponibili in quantità limitate) che l’uomo impiega per produrre.

►    Organizzazione. Per organizzazione si intende una buona utilizzazione dei fattori produttivi: per esempio, il capitale e il lavoro impiegati dall’impresa in modo da ottenere il maggior profitto possibile.

È l’imprenditore che guida e decide l’organizzazione dei fattori produttivi: dalla sua capacità organizzativa dipende il successo economico dell’impresa sul mercato.


2. 3 L’IMPRESA

L’impresa è un’attività economica che ha lo scopo di produrre e scambiare beni o servizi. I ricavi dell’impresa devono sempre essere maggiori dei costi, altrimenti l’impresa rischia il fallimento.

Non tutte le imprese, però, come vedremo, hanno come scopo il profitto: la caratteristica comune a tutte le imprese è l’economicità. L’economicità consiste nel rendere più bassi possibili i costi, che devono essere sempre coperti grazie ai ricavi.

L’impresa può essere pubblica o privata. L’impresa pubblica è un’impresa gestita dallo Stato, dagli enti locali (Regioni e Comuni) e dagli enti pubblici, creata da questi soggetti per fornire servizi.

L’impresa privata, invece, ha come scopo la massimizzazione dei profitti: deve cioè ottenere il massimo dei profitti possibile.

Per raggiungere questo obiettivo l’impresa:

-    cerca di ridurre i costi;

-    utilizza al meglio le risorse scarse;

-    introduce le innovazioni tecnologiche.

L’impresa privata è gestita da un imprenditore che, oltre a organizzare i fattori produttivi, si assume il rischio economico deU’impresa:

-    nelle grandi imprese l’imprenditore è sostituito da un amministratore delegato, che, pur non essendo il proprietario dell’impresa, agisce nell’interesse dell’impresa;

-    nelle imprese più piccole, invece, l’imprenditore e il proprietario dell’impresa sono la stessa persona.

Se la proprietà dell’impresa è divisa tra più soggetti, l’impresa assume la forma di una società (per esempio, società di persone, società di capitali, società cooperative, ecc): ovvero un gruppo di persone mettono insieme i loro denari e le loro capacità perseguendo lo stesso scopo. Per dare vita a un’impresa occorre investire un capitale iniziale, indispensabile per acquistare i fattori produttivi e per organizzare la produzione.

Il capitale può essere fornito dall’imprenditore stesso oppure essere chiesto in prestito.

Le tipologie di impresa sono molte; qui di seguito sono elencate le principali.

►    Impresa individuale. L’impresa o ditta individuale è diretta da una sola persona.

►    Impresa familiare. L’impresa familiare è una impresa in cui i parenti (marito, moglie, figli) dell’imprenditore o dell’imprenditrice collabo-rano nell’attività economica.

►    Società di persone. La società di persone è una impresa composta da soci che lavorano nell’impresa. Può avere la forma giuridica di società semplice (S.s.), società in nome collettivo (S.n.c.) e società in accomandita semplice (S.a.s.).

► Società di capitale. La società di capitale è un’ impresa composta da soci di capitale; può avere la forma giuridica di società a responsabilità limitata (S.r.l.), società per azioni (S.p.a.) e società in accomandita per azioni (S.a.p.a.).

Un cenno a parte merita la società cooperativa, che è un’impresa che persegue uno scopo mutualistico, ossia che fornisce ai soci beni, servizi od occasioni di lavoro a condizioni più favorevoli rispetto a quelle offerte dal mercato.


SOCI DI CAPITALE

Socio che non lavora necessariamente nell'impresa ma che ha acquistato delle quote della società; ciò gli dà il diritto di partecipare alle decisioni dell'assemblea composta da lui e dagli altri soci di capitale. Le quote si possono vendere o acquistare, e hanno un valore che varia se l'impresa va bene o va male.

FORMA GIURIDICA

Tipo di società a cui un'impresa appartiene: le sue caratteristiche sono definite e fissate dalla legge.


L’IMPRESA NO PROFIT - per saperne di PIÙ!

Con il termine no profit si indicano quelle organizzazioni che, operando nei più svariati settori, dall'assistenza all'istruzione, dalla sanità alla ricerca scientifica, dalla cultura allo sviluppo economico hanno in comune il fatto che, per legge, non spartiscono eventuali utili tra i propri soci. Per questo motivo queste organizzazioni sono anche definite "senza fini di lucro".

Un'impresa senza fini di lucro non ha l'obiettivo del profitto, ma deve rispettare il principio di economicità, in base al quale i costi di produzione devono essere coperti dai ricavi.

Esistono diverse tipologie di imprese senza fini di lucro. Per esempio:

-    un'impresa no-profit può assistere gli anziani o i disabili, ecc.;

-    un'impresa pubblica gestisce i trasporti pubblici o altro.

Ma anche le imprese senza fini di lucro devono avere tra gli obiettivi quello di mantenere bassi i costi di produzione, salvaguardando l'efficienza del servizio.


LUCRO

Vantaggio economico, guadagno.

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