3 Il mercato e la moneta

3 IL MERCATO E LA MONETA

3. 1 IL PRODOTTO INTERNO LORDO (PIL)

Il Prodotto Interno Lordo, il cosiddetto PIL, è il valore dei beni e dei servizi prodotti dalle imprese in un Paese, in un arco di tempo determinato (un anno, per esempio).

Il PIL viene spesso utilizzato come strumento di misurazione dell’attività economica (crescita economica) di un Paese, per valutare qual è il livello del benessere.

I beni e i servizi economici sono conteggiati tenendo conto del prezzo corrente di mercato.

3. 2 CHE COS’È IL MERCATO?

II mercato è il sistema che regola gli scambi delle merci e dei servizi.

È il luogo fisico (una “piazza”) o virtuale (su Internet) in cui si incontrano i compratori, che effettuano una domanda, e i venditori, che fanno l’offerta, per svolgere degli scambi.

Ogni bene economico ha un proprio mercato, che segue due fattori che possono variare:

-    il prezzo di equilibrio del mercato, ossia il prezzo in cui la domanda e l’offerta di un bene economico o di un servizio si incontrano;

-    la quantità fisica scambiata del bene economico, quando il mercato è in equilibrio.

Il prezzo di un bene è influenzato dalla sua disponibilità: se, per esempio, il raccolto di certi tipi di frutta è stato scarso, ne troveremo minor quantità sul mercato, quindi con ogni probabilità il prezzo di quella frutta potrà essere più alto.

Nel nostro tipo di società, tocca al mercato il compito di conciliare le decisioni dei produttori e dei consumatori, definendo i prezzi e le quantità di vendita dei beni.

Di seguito sono indicate le principali tipologie di mercato.

►    Concorrenza di mercato. Si verifica quando più imprese operano nello stesso mercato offrendo beni o servizi simili al fine di soddisfare la medesima domanda.

►    Concorrenza perfetta. In questo caso nessun operatore influenza con le proprie decisioni l’equilibrio del mercato.

Il bene è prodotto da talmente tanti produttori e richiesto da talmente tanti consumatori, che un operatore non può fare da sé il prezzo, ma deve accettare quello di mercato.

►    Oligopòlio. In un mercato oligopolistico operano poche imprese che offrono un determinato bene o servizio. La parola deriva dal greco e significa “vendita da parte di pochi”.

►    Monopòlio. In un mercato monopolìstico soltanto un’impresa offre un determinato bene o servizio e non esistono altri beni per soddisfare la medesima domanda di mercato. La parola deriva dal greco e significa “vendita da parte di uno solo”.


Comprendiamo INSIEME

IL PREZZO DELLE PATATE E LA CONCORRENZA PERFETTA
Un coltivatore di patate:
- lavora in un settore dove c’è la concorrenza di un numero molto elevato di produttori;
- può entrare liberamente nel settore che si occupa di questo prodotto;
- fornisce un prodotto praticamente identico a quello degli altri coltivatori;
- costituisce soltanto una piccolissima parte dell’offerta totale di patate.
Stando così le cose, dato che il grado di conoscenza del mercato delle patate è molto alto sia da parte dei produttori sia da parte dei consumatori, un coltivatore non può determinare il prezzo di vendita del prodotto: se vorrà vendere le sue patate dovrà adeguarsi al prezzo applicato dal mercato.

3. 3 LA MONETA

La moneta si utilizza come mezzo di pagamento per ottenere determinati beni o servizi. Nelle prime società era praticato il baratto, uno scambio di merci e servizi: per esempio, un certo numero di mele per un pollo.

Questa forma di pagamento era però difficoltosa, poiché, per entrare in possesso di una certa merce, era necessario praticare una lunga serie di baratti.

Quindi l’uomo decise di utilizzare un bene particolare come moneta-merce: per esempio un animale o un metallo prezioso. La moneta-merce aveva un valore intrinseco, ossia un suo proprio valore, indipendente dall’uso come moneta e riconosciuto dalla società. Se, quindi una moneta d’oro pesava 5 grammi, la moneta valeva come 5 grammi d’oro.

Nel corso del tempo, l’uso come moneta dei metalli preziosi non fu più semplice, perché l’enorme sviluppo dei commerci, che si ebbe dalla fine del Medioevo in poi, non permise più di procurarsi oro e argento in quantità sufficiente.

Fu così creata la cambiale, o lettera di cambio, un mezzo per pagare debiti a distanza ed evitare il trasporto di metallo. Sulla cambiale c’era scritto «pagate al portatore di questa cambiale la somma di...» e seguiva l’importo: in questo modo nacque la moneta-segno, cioè la moderna banconota.

La moneta può essere di due tipi: legale e fiduciaria.

►    La moneta legale è chiamata così perché per legge deve essere

accettata come mezzo di pagamento all’interno di uno Stato (in Italia l’euro).

► La moneta fiduciaria, detta anche moneta bancaria,

rappresenta tutti i tipi di pagamento che sostituiscono la moneta legale.

In questo caso:

-    il pagamento viene garantito a chi lo deve ricevere dall’esistenza presso una banca del denaro necessario;

-    per pagare quanto si vuole comperare si utilizzano assegni bancari, carte di credito, bancomat, carte prepagate, ecc.

COME SI COMPILA UN ASSEGNO - per saperne di PIÙ!


La compilazione di un assegno non è un'operazione difficile perché sono tutti strutturati nello stesso modo, anche se (a seconda della banca emittente) hanno grafica e colori diversi.

Ecco, con l'aiuto dell'immagine e della legenda, come compilare un assegno.

A Luogo di emissione dell'assegno. È molto importante perché, citati in caso di disaccordo, si deve rispondere delle proprie azioni al tribunale da cui il luogo dipende.

B Data di emissione dell'assegno. È la data dalla quale l'assegno è valido. Non è possibile inserire una data di emissione successiva a quella reale.

C Importo dell'assegno in cifre. In questo spazio, in alto a destra, l'importo dell'assegno va inserito in cifre, con i decimali separati dalla virgola (nel caso dell'immagine vediamo, 150,35 euro). Quando l'importo dell'assegno corrisponde a un numero intero, nelle due caselline vanno inseriti due zeri: per esempio, 400,00.

D Importo dell'assegno in lettere. In questa riga va riportato l'importo dell'assegno:

-    la parte intera dell'importo va scritta in lettere e tutta attaccata come vediamo nell'immagine;

-    la parte decimale, separata dal simbolo /, va scritta in cifre.

E Beneficiario dell'assegno. È la persona che deve ricevere il pagamento. Se si lascia la riga del beneficiario vuota, l'assegno può essere incassato da chiunque ne entri in possesso.

F Firma di chi emette l'assegno. Chi compila un assegno, per renderlo valido, deve apporre la sua firma in questa riga.

G Matrice. È una parte che non si stacca dal blocchetto e che contiene le informazioni che aiutano chi ha emesso l'assegno a ricordare:

-    quando ha emesso l'assegno;

-    a chi è stato intestato;

-    l'importo messo a disposizione;

-    la causale, cioè il motivo per cui è stata effettuata l'operazione.

Sull'assegno sono presenti altri dati, tra cui, a volte, la dicitura "non trasferibile": è una clausola che permette solo al beneficiario di incassare l'assegno.

Se invece la dicitura non è presente il beneficiario può passare l'assegno (firmandolo sul retro) a una terza persona che potrà incassarlo: tecnicamente questa operazione viene indicata come "girata" perché l'assegno viene "girato" per essere firmato.

Gli assegni vengono rilasciati da una banca a chi ha un conto corrente in un blocchetto che contiene dieci esemplari.


CONTO CORRENTE

Strumento bancario che indica il deposito di denaro all'interno di una banca da parte del possessore del conto, comunemente detto correntista.

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