Le uova

2. 3 LE UOVA

L’uovo è un alimento dall’alto potere nutritivo perché ha una composizione molto assimilabile dal corpo umano: è ricco di proteine, grassi, sali minerali e vitamine ed è quindi un alimento fortemente energetico.

Un uovo di gallina, che pesa mediamente 50-60 grammi, è composto dai seguenti elementi FIG. 1:

-    il tuorlo (rosso d’uovo), avvolto da una membrana e tenuto in posizione centrale da due cordoncini chiamati calaze;

-    l’albume (bianco d’uovo) si divide in albume denso e albume liquido; ha una consistenza gelatinosa ed è particolarmente utile al pulcino in fase di sviluppo perché esercita una funzione protettiva (assorbendo gli urti), una funzione nutritiva e una riserva di acqua;

-    il guscio è l’involucro calcareo che protegge l’uovo e racchiude il tuorlo e l’albume. È dotato di tanti piccolissimi forellini che assicurano l’entrata di ossigeno e l’uscita di anidride carbonica ed è rivestito esternamente da una pellicola invisibile, la cutìcola, che ha una funzione protettiva in quanto impedisce ai germi di entrare nell’uovo. Nella parte più piatta dell’uovo le membrane si staccano dal guscio per dare origine alla camera d’aria, che serve al pulcino in crescita per respirare (qualora l’uovo non sia destinato a essere mangiato ma venga covato dalle galline per la crescita del pulcino).

L’uovo, conservato in frigorifero a 4 oC, rimane commestibile per un mese circa. Sulle confezioni o direttamente sulle uova sono riportate importanti informazioni rivolte al consumatore FIG. 2.



2. 4 IL LATTE E I SUOI DERIVATI

Il latte è il primo alimento di cui tutti noi abbiamo fatto esperienza e che ci accompagna dalla nascita fino alla vecchiaia. È ottenuto dalla mungitura delle femmine dei mammiferi (mucca, asina, ecc.), ma quando si parla di latte generalmente si intende quello vaccino, delle vacche.

Il latte è un’emulsione (ovvero una miscela di due sostanze che non si sciolgono l’una nell’altra) di acqua e grassi in cui sono presenti proteine, zuccheri, vitamine e sali minerali (soprattutto calcio): è altamente nutritivo e indispensabile per la crescita e lo sviluppo dei cuccioli dei mammiferi, uomo compreso.


2. 4. 1 DALLA CASCINA ALLA CENTRALE DEL LATTE

Quali sono le fasi della produzione del latte dalla cascina alla centrale del latte? Vediamone i passaggi essenziali.

►    Allevamento. Le mucche da latte vengono selezionate e controllate per la produzione di tale alimento. In un locale separato dalle stalle, per maggiore igiene, si svolge la mungitura che oggi avviene prevalentemente con l’aiuto delle mungitrici meccaniche.

►    Prime lavorazioni. Il latte appena munto viene filtrato per eliminare eventuali impurità, raffreddato a 4°C e convogliato in una cisterna di raccolta, in attesa del trasporto allo stabilimento di lavorazione.

►    Trasporto. Il latte raccolto viene trasportato alla centrale del latte in apposite autocisterne refrigerate.

►    Analisi. Appena arrivato alla centrale, viene prelevato un campione di latte che viene analizzato nel laboratorio interno.

►    Scarico e stoccaggio. Superate le analisi di accettazione, il latte viene inviato nei serbatoi di stoccaggio, dopo una nuova filtrazione e refrigerazione. In questa fase avviene la selezione dei tipi di latte destinati ai diversi trattamenti.


2. 4. 2 I TRATTAMENTI DEL LATTE

Il latte ottenuto come indicato nel paragrafo 2.4.1. si dice intero. Esso può essere sottoposto ai trattamenti indicati di seguito.

►    Pastorizzazione. La pastorizzazione elimina i microrganismi generatori di malattie, per mezzo del riscaldamento del latte a una temperatura di circa 75 oC per circa 15 secondi. Questo procedimento non uccide del tutto i microrganismi “cattivi”, per cui il latte va tenuto in frigorifero e consumato entro 6 giorni.

►    Processo UHT o sterilizzazione. Si effettua scaldando il latte a

circa 142 oC per 3 o 4 secondi, per poi raffreddarlo rapidamente a circa 20 oC. Il risultato finale è il latte a lunga conservazione UHT (Ultra High Temperature, cioè “ad alta temperatura”): in questo modo il latte si mantiene commestibile per 90 giorni fuori dal frigorifero, ma perde parte del suo valore nutritivo.

► Omogeneizzazione. È un trattamento che riduce i globuli di grasso presenti nel latte in particelle più piccole, ne impedisce il galleggiamento e migliora la digeribilità, l’odore e il sapore.


In commercio si possono trovare tanti tipi di latte vaccino. Il latte può, infatti, essere sottoposto a un trattamento chiamato scrematura, con cui gli vengono tolti, in tutto o in parte, i grassi.

Una distinzione viene fatta tra latte intero, parzialmente scremato e scremato (o magro) in base alla quantità di grassi presenti:

-    il latte intero contiene una percentuale di più del 3,5% di grassi; è più saporito, ma meno digeribile;

-    il latte parzialmente scremato contiene una percentuale di grassi compresa tra l’1,5 e il 2%;

-    il latte scremato contiene una percentuale di grassi inferiore allo 0,3%. Sul mercato troviamo poi:

-    il latte senza lattosio, cioè privato di uno zucchero del latte che non tutti riescono a digerire;

-    il latte in polvere, a cui è stata fatta evaporare l’acqua;

-    il latte condensato, in cui l’acqua è stata fatta evaporare solo nella quantità giusta per favorire il trasporto e la conservazione.

Per chi non riesce a digerire il latte vaccino, ma anche per chi semplicemente li preferisce, esistono in commercio il latte di capra, il latte di soia e il latte di riso.

L’INTOLLERANZA AL LATTOSIO - per saperne di PIÙ!

L’intolleranza al lattosio non è propriamente un’allergia, ma è una condizione in cui il consumo di latte e latticini può provocare disturbi allo stomaco e all’intestino (gonfiore, diarrea). La causa si attribuisce alla mancanza di un enzima, la lattasi, che deve digerire il lattosio, cioè lo zucchero contenuto nel latte e nei suoi derivati. La lattasi deve dividere il lattosio nei due zuccheri che lo costituiscono: il galattosio e il glucosio, entrambi importantissimi. Il primo serve alla formazione delle strutture nervose nel bambino, il secondo è il terreno energetico fondamentale dell’organismo. Per permetterne il consumo anche a coloro che soffrono di intolleranze nei suoi confronti, in commercio sono presenti tipi di latte in cui il lattosio si trova per la maggior parte (70-75%) già scisso in glucosio e galattosio. Anche lo yogurt, grazie alla fermentazione del lattosio operata dai fermenti lattici che contiene, è generalmente ben tollerato.

2. 4.3 LO YOGURT

Lo yogurt (parola di origini turche dal verbo yo-gurtmak “mescolare”) è un alimento conosciuto fin dall’antichità. Ha consistenza cremosa e sapore acidulo ottenuto facendo fermentare il latte (intero o scremato) attraverso l’introduzione di particolari microrganismi e riscaldando il tutto a 45 oC.

I fermenti lattici trasformano il lattosio rendendo lo yogurt un alimento molto digeribile, addirittura indicato per migliorare l’attività digestiva e la flora intestinale ( Per saperne di più! a pag. 75).

In commercio ne esistono moltissimi tipi e qualità, in base alla quantità di grassi contenuta; e se ne trovano anche con pezzi di frutta, aromi e cereali a disposizione dei consumatori che non gradiscono un marcato sapore acido. 


2.4.4 IL BURRO
Il burro è una sostanza piuttosto solida, ricavata dalla parte più grassa del latte. Per questo motivo è un alimento fortemente calorico. È ricco di vitamine A e D ma povero di proteine e sali minerali. Per separare la parte grassa del latte lo si riscalda a circa 50 oC, poi lo si sottopone a centrifugazione. Dopo un certo periodo di riposo le parti grasse si portano in superficie componendo la crema di latte, chiamata generalmente panna. La crema viene pastorizzata per eliminare i microrganismi cattivi; le si aggiungono fermenti lattici per regolarne il giusto livello di acidità; poi viene introdotta in recipienti chiamati zàngole, dove viene sbattuta aggregando ulteriormente il grasso e separandolo dal latticello. A questo punto la pasta ottenuta (il burro) viene lavata con acqua e impastata per renderla omogenea, pronta per il confezionamento e lo stoccaggio in locali refrigerati.


FERMENTI LATTICI
Batteri lattici, cioè un gruppo di microrganismi capaci di metabolizzare il lattosio, lo zucchero più abbondante del latte.
CENTRIFUGAZIONE
Procedimento in cui si sottopone una miscela di sostanze diverse a una rotazione molto accelerata all’interno di un contenitore cilindrico. Le parti più pesanti, grazie alla forza centrifuga, si dispongono sulle pareti del contenitore, separandosi dal resto della miscela.

2. 4. 5 IL FORMAGGIO
Le fasi di lavorazione del formaggio sono molte e diverse, ma la base di tutto il processo è la cagliatura, ovvero la coagulazione del latte. La coagulazione avviene grazie al caglio, un siero contenuto nello stomaco di vitelli o agnelli; versato nel latte, il caglio fa condensare la proteina principale del latte, la caseìna, formando una massa pastosa e gelatinosa che trattiene il grasso, la cagliata, che si deposita sul fondo del recipiente. La cagliata viene quindi estratta dal recipiente e rotta in pezzi per separarla dal siero acquoso rimasto in essa: a seconda delle lavorazioni successive della cagliata nascono i diversi tipi di formaggio FIG. 3. I formaggi vengono messi in stampi e forme per uniformarne la massa e vengono sottoposti a salatura per dare sapore e per evitare la formazione di muffe. Importante è poi la fase di maturazione e stagionatura, in luoghi attrezzati appositamente in cui sono controllate la temperatura e l’umidità: è una fase che, a seconda del tipo di formaggio, può durare da qualche giorno per i formaggi freschi a 24-36 mesi per i formaggi stagionati FIG. 4.

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