AREA 2

CAPITOLO 3 - LE PROIEZIONI ORTOGONALI E LE SEZIONI
CAPITOLO 4 - LE ASSONOMETRIE
CAPITOLO 5 - LA PROSPETTIVA

IL DISEGNO TRIDIMENSIONALE

Conoscenze e Abilità

- Saper usare gli strumenti del disegno
- Conoscere le figure piane e solide fondamentali
- Saper risolvere i problemi principali di geometria piana con l’uso della grafica

Competenze

- Capire la convenienza nello scegliere il metodo delle proiezioni ortogonali o assonometriche per rappresentare un oggetto
- Davanti alla rappresentazione di un oggetto, saper distinguere l’esatta tipologia di rappresentazione utilizzata

Tecnologia nella Storia

La rappresentazione della realtà

Prima
La rappresentazione visuale a due dimensioni della realtà è affidata all’intuizione di artisti e pittori e ai loro tentativi empirici, approssimativi e senza regole precise.

1 Il disegno delle linee che definiscono il tempietto e la sproporzione tra la dimensione delle figure e l’architettura che le contiene lasciano capire che i sistemi per ottenere gli effetti prospettici erano del tutto intuitivi. 

2 Il tempietto è rappresentato in prospettiva parallela: la faccia anteriore e quella posteriore sono cioè collegate dalle linee oblique che formano il soffitto. 

3 È l’intuizione a guidare gli artisti nella costruzione di una struttura spaziale e nell’utilizzo di una tecnica di rappresentazione: quest’ultima, probabilmente, tiene conto delle esperienze di Euclide sull’ottica del III secolo a.C.

Dopo
La rappresentazione visuale della realtà tridimensionale diventa una vera e propria disciplina scientifica, la geometria descrittiva, con codici e regole condivisi da tutti gli utilizzatori.

1 La Gloria di Sant’Ignazio è il massimo capolavoro di Andrea Pozzo, pittore gesuita che, a cavallo tra Seicento e Settecento, in quest’opera sfruttò tutta la sua sapienza prospettica, realizzando l’illusione di un soffitto “sfondato”.

2 L’affresco fu dipinto su superfici curve e, per fare in modo che viste dal basso le figure non apparissero deformate, il Pozzo e i pittori come lui dovevano ricorrere a espedienti tecnici: prendevano la sagoma del soffitto su cartoni piani che poi venivano curvati per controllare l’effetto del disegno.

3 Il pittore proseguì idealmente le strutture architettoniche della chiesa fino al cielo, dove è ambientata la raffigurazione, riprendendone stile e realismo dei materiali (forma delle colonne, cornici, stucchi, intonaci).

LINEA DEL TEMPO
III SECOLO A.C.: Euclide scrive l’Ottica, un trattato fondamentale per la storia della prospettiva, perché per primo lo scienziato greco studia il fenomeno della visione degli oggetti.

I SECOLO A.C.: Vitruvio, architetto e ingegnere dell’età augustea tratta dei problemi della rappresentazione nel suo De Architectura

PERIODO BIZANTINO: l’imitazione della realtà nella rappresentazione viene trascurata, in quanto il fine delle arti figurative è simbolico e non realistico.

INTORNO ALL’ANNO MILLE: l’astronomo e matematico arabo Alhazen (965-1039) per primo sostiene che i raggi visivi partono dall’oggetto osservato per arrivare all’occhio e non viceversa.

FINE DUECENTO: con l’opera pittorica di Giotto, l’illusione della realtà torna a essere un fine da raggiungere nelle rappresentazioni.

INIZIO QUATTROCENTO: grazie al grande architetto fiorentino Filippo Brunelleschi, che conduce studi ed esperimenti con l’aiuto di strumenti ottici, si arriva a un procedimento per rappresentare gli edifici in prospettiva.

PUNTO DI SVOLTA
1435: l’umanista e architetto Leon Battista Alberti scrive il De pictura che è il primo vero trattato scientifico sulla prospettiva.

1460-1480: Piero della Francesca scrive il trattato De prospectiva pingendi (“Della prospettiva del dipingere”) nel quale la rappresentazione figurativa è riferita a un sistema di leggi e procedimenti matematici.

1636: il matematico francese Girard Desargues scrive un breve trattato sulla prospettiva e viene considerato uno dei fondatori della geometria proiettiva, fissando il concetto di punto improprio (quello in cui rette parallele si incontrano all’infinito).

1719: il matematico inglese Brook Taylor scrive un trattato molto importante sulla prospettiva, dal titolo New principles of linear perspective (“Nuovi principi sulla prospettiva lineare”), che contiene l’enunciato generale del principio del punto di fuga.

FINE SETTECENTO: il matematico francese Gaspard Monge introduce le proiezioni ortogonali e ordina la materia chiamandola geometria descrittiva.

NOVECENTO: la rappresentazione in prospettiva diventa un validissimo strumento attraverso cui progettisti, architetti e designer visualizzano immagini di prodotti ed edifici da costruire.

1950-OGGI: nascono e si sviluppano gli elaboratori elettronici. È oggi possibile ottenere un modello tridimensionale di qualsiasi oggetto e inserirlo in ambienti virtuali del tutto simili a quelli reali, guardandolo da ogni punto di vista.

TecnoFacile A
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Il disegno