TECNOLOGIA, AMBIENTE & SOCIETÀ

LA CITTÀ INTELLIGENTE

L’obiettivo della città intelligente (in inglese smart city) è quello di soddisfare il desiderio dei cittadini di migliorare la qualità della vita urbana, affrontando in modo nuovo una serie di problemi che riguardano la mobilità degli uomini e delle merci, la salute dei cittadini, il risparmio energetico, la partecipazione dei cittadini alla vita sociale, l’informazione, il buon governo della città. Il progetto di città intelligente intende sfruttare le ICT (Information and Communication Technology), cioè le nuove tecnologie della comunicazione e dell’informazione. Analizziamo alcuni problemi che si possono affrontare meglio grazie alle ICT.

▶ La mobilità. Monitorando i flussi e i percorsi dei cittadini e delle merci, il Comune può migliorare la mobilità delle persone all’interno della città in diversi modi:

-    gestendo l’uso dei parcheggi (avvisando l’automobilista dell’esistenza di un parcheggio libero nelle vicinanze);

-    incentivando la condivisione dell’auto con persone che fanno gli stessi percorsi casa-scuola o casa-lavoro;

-    ricevendo informazioni di viaggio in tempo reale;

-    facendo utilizzare auto a emissioni zero (elettriche);

-    favorendo l’uso della bicicletta e dei mezzi pubblici.

▶ La salute dei cittadini. È un argomento di primaria importanza che può essere affrontato in vari modi:

-    controllando con sensori e rilevatori visibili nei punti strategici della città i livelli di inquinamento dell’aria, acustico ed elettromagnetico;

-    attribuendo un valore economico ai rifiuti per favorirne il riciclaggio e combattere le discariche abusive;

-    riducendo la quantità di rifiuti prodotta e promuovendone la tracciabilità (cioè da dove proviene e dove va a finire);

-    incentivando le nuove costruzioni e il riuso dei vecchi edifici in modo ecosostenibile, nel rispetto dell’ambiente e del risparmio energetico;

-    premiando uno stile di vita sano sotto il profilo alimentare (cibi equilibrati nelle mense scolastiche e sui luoghi di lavoro) e producendo occasioni di movimento, di sport e di vita all’aria aperta;

-    favorendo gli orti urbani e i prodotti a km zero (alimenti prodotti nelle immediate vicinanze dei punti di vendita, per ridurre al massimo i trasporti e incentivare le colture del territorio).

▶ Il risparmio energetico. È un aspetto che si lega fortemente con i due precedenti e che può realizzarsi in parecchi modi:

-    incentivando l’isolamento degli edifici per abbassare i livelli di inquinamento e migliorare la salute pubblica;

-    promuovendo la produzione di energia ricavata dalla parte organica dei rifiuti;

-    potenziando la produzione di energie rinnovabili (geotermica, solare termica);

-    sviluppando il teleriscaldamento, che è una forma di riscaldamento ottenuto tramite una rete di tubazioni che trasmettono acqua calda proveniente da una centrale di produzione.

-    migliorando la rete elettrica pubblica (sostituzione delle lampade con illuminazione a led);

-    incrementando nelle scuole la pubblicizzazione e l’informazione sul risparmio energetico.

▶ La partecipazione e l’informazione. Il miglioramento della qualità della vita dei cittadini passa attraverso una buona informazione e una coscienza collettiva, ma dipende anche dalla trasparenza degli atti di governo di chi ci amministra. Occorre quindi intervenire:

-    fornendo i servizi ai cittadini in maniera distinta, per categorie, a seconda di chi deve riceverli (gli enti, le comunità, i professionisti, gli anziani, i giovani, ecc.);

-    aumentando l’informatizzazione e la digitalizzazione degli uffici pubblici;

-    rendendo disponibili i dati utili ai cittadini e alle associazioni di cittadini;

-    promuovendo la partecipazione alle attività pubbliche;

-    incentivando il telelavoro (il lavoro a casa per mezzo del computer);

-    incrementando gli aiuti all’occupazione giovanile e alle imprese innovative.

GLI STRUMENTI E LE LEGGI URBANISTICHE - per saperne di PIÙ!

L'urbanistica è la disciplina che studia la città e le sue trasformazioni e che progetta il territorio della città e quello circostante. È una scienza, nata per mettere ordine nello sviluppo caotico delle città all'indomani della Rivoluzione industriale e si è sviluppata sino a occuparsi negli ultimi decenni della buona qualità di vita dei cittadini.

L'urbanista, per svolgere il proprio compito, si serve di molte discipline (architettura, ingegneria, sociologia, diritto, economia, geografia, ecologia), che allo spazio della città e all'ambiente circostante sono strettamente legate. Suo obiettivo primario è redigere la pianificazione territoriale, cioè la progettazione di tutto ciò che riguarda la città.

I piani urbanistici possono riguardare tutto il territorio comunale o solo alcune parti grandi o piccole (il centro storico o alcuni isolati della città) oppure più Comuni vicini.

Tutti i Comuni italiani devono aver predisposto il Piano Regolatore Generale Comunale (PRGC), che si riferisce all'intero territorio comunale, comprese le aree agricole o industriali presenti al suo interno. Il piano è:

-    redatto da un tecnico (urbanista, architetto o ingegnere) o da un gruppo di tecnici incaricati dal Sindaco;

-    approvato dalla Giunta comunale (l'organo di governo di un Comune);

-    sottoposto agli organi di controllo della Regione alla quale il Comune appartiene, per verificare che sia compatibile con le norme regionali e nazionali.

Un buon Piano Regolatore, in base al tipo di economia e alle tendenze di sviluppo di un territorio, fornisce delle linee guida per realizzare le opere a servizio dell'intera collettività e gli interventi dei privati cittadini (costruzione o ristrutturazione di una casa, di un negozio, di un garage, ecc.): tutto ciò che viene progettato e pianificato deve tener conto delle strutture esistenti e di quelle che la Regione ha progettato (ferrovie, autostrade, ecc.).

In genere il Piano Regolatore divide il territorio comunale in zone territoriali omogenee, all'interno delle quali una normativa, il regolamento d'attuazione del Piano, stabilisce che cosa si può e che cosa non si può fare all'interno di quella zona. Chi vuole costruire una nuova casa o un edificio industriale o chi vuole semplicemente ristrutturare qualcosa di già edificato (costruire un muro, ristrutturare un locale, rialzare di un piano l'edificio o altro) deve consultare il Piano Regolatore. Per esempio, se il proprietario di un terreno compreso in una zona di tipo C volesse costruire una casa, il Piano gli fornirà tutte le indicazioni riguardo al numero dei piani che potrà costruire, il volume in metri cubi, la posizione delle nuove strade in progetto, la vicinanza ai servizi, la quantità di verde che dovrà concedere attorno alla costruzione, l'altezza massima dell'edificio.

Se non sarà in grado di interpretare ciò che la carta indica, potrà avere tutti i chiarimenti necessari dall'Ufficio Tecnico del proprio Comune.

• parti in centro storico e centri frazionali
• B1-parti soggette a politiche di intensificazione
• B2-parti in condizioni di equilibrio insediativo, soggette a politiche di consolidamento
• B3-parti soggette a politiche di riequilibrio e di riproporzionamento degli insediamenti
• C-parti destinate a nuovi insediamenti residenziali
• D1-parti a prevalente destinazione industriale e terziaria, soggette a politiche di intensificazione
• D2-parti a prevalente destinazione industriale e terziaria, soggette a politiche di consolidamento
• D3-parti a prevalente destinazione industriale e terziaria, soggette a politiche di riequilibrio
• D4-parti a prevalente destinazione industriale e terziaria destinate alla realizzazione di nuovi insediamenti
• D5-parti a prevalente destinazione terziaria
• F1-parti in territorio urbano
• A5-parti in territorio extraurbano
• B4-parti comprese nel territorio extraurbano
• B4-parti comprese nel territorio extraurbano interessate dalle nuove infrastrutture ferroviarie per alta velocità
• D6-parti comprese nel territorio extraurbano
• E1-zona agricola normale
• E2-zona agricola di interesse paesaggistico ambientale
• E3-zona agricola di interesse ambientale
• Parco fluviale
• G2-parti in territorio extraurbano

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