6 La selvicoltura e l’arboricoltura da legno

5. 4 I FIORI

La floricoltura è la coltivazione di piante da fiori; può essere svolta sia come hobby sia come attività economica.
1. La floricoltura per hobby è solitamente a carattere casalingo e ha quasi sempre lo scopo di abbellire balconi e finestre o aiuole situate nei giardinetti e nei cortili.
2. La floricoltura industriale si è sviluppata nell’ultimo cinquantennio in Europa e si rivolge alla produzione di fiori recisi, cioè tagliati per essere messi in commercio, e inoltre di piante, semi, bulbi, di fiori da essenza per i profumi.
I Paesi dove la floricoltura è più diffusa sono l’Olanda, famosa per i suoi tulipani, il Belgio e Israele. In Italia la zona più attiva è la Riviera di Ponente in Liguria.


Fiori coltivati in serra.

6 LA SELVICOLTURA E L’ARBORICOLTURA DA LEGNO

La selvicoltura (o silvicoltura) si occupa dell’impianto, dello sfruttamento e della conservazione dei boschi.

È un’attività di grande importanza ambientale, perché i boschi ospitano un numero molto elevato di specie animali e vegetali.

L’intervento più consueto della selvicoltura è il taglio di rinnovazione, che consiste nella sostituzione, in un bosco, di alberi adulti con piantine giovani della stessa specie.

Ogni volta che si fa un prelievo di legname in un bosco occorre fare il rimboschimento: a ogni albero tagliato deve corrispondere almeno una nuova pianta.

Le funzioni del bosco sono tre:

1.    produrre ossigeno e assorbire anidride carbonica;

2.    trattenere l’acqua piovana per rallentare la sua discesa a valle;

3.    tenere insieme con le radici il terreno, evitando frane e smottamenti.


La selvicoltura si distingue dalla arboricoltura da legno perché è localizzata in aziende agricole sorte su terreni fertili, pianeggianti o poco pendenti e comunque facilmente accessibili ai mezzi meccanici.

Lo scopo dell’arboricoltura da legno, a differenza della silvicoltura, è tagliare completamente gli alberi, che vengono considerati solo come materiale legnoso da utilizzare nell’edilizia e nell’industria della carta.

MAPPA CONCETTUALE


7 LA ZOOTECNIA

La zootecnia (dal greco zóon, “animale”, e téchne, “arte”) è la scienza che studia le tecniche di allevamento degli animali. Scopo di questa disciplina è occuparsi della riproduzione e dello sfruttamento di quegli animali che forniscono prodotti per l’alimentazione dell’uomo (per esempio carni, latte, uova ma anche pelli, pellicce, lane).

7. 1 LE TECNICHE DI ALLEVAMENTO

L’allevamento può essere praticato in tre modi: intensivo, semintensi-vo ed estensivo.

1. Allevamento intensivo (o industriale). Riguarda soprattutto i bovini, i suini, il pollame; può essere un’attività autonoma, anche non legata a un’azienda agricola. Viene svolto da aziende che adottano tecniche industriali in quanto ai macchinari impiegati, al tipo di alimentazione e ai farmaci fatti assumere agli animali. Queste tecniche hanno lo scopo di ottenere la produzione più alta al costo più basso possibile. Gli animali vivono nella stalla e il cibo viene loro somministrato dall’uomo.

2. Allevamento semintensivo. È il tipo di allevamento più diffuso nelle aziende agricole di piccola dimensione, dove spesso gli animali sono alimentati con piante coltivate dall’azienda stessa. Pur avendo a disposizione stalle per il loro riparo, gli animali vengono lasciati liberi di muoversi all’aperto, entro recinti costruiti appositamente e i loro escrementi sono usati per la concimazione dei terreni.

3. Allevamento estensivo. In questo caso gli animali vengono lasciati liberi di pascolare in ampi territori, trovando rifugio sotto ripari temporanei.

7. 2 L’ALIMENTAZIONE DEGLI ANIMALI: FORAGGI E MANGIMI

Gli animali da allevamento possono essere alimentati con foraggio, mangime e con i concentrati.
- Foraggio: è un alimento per capre, pecore, bovini e cavalli, composto da fibre vegetali fresche o essiccate conservate in contenitori particolari, i sili FIG. 16; per questo motivo vengono dette insilati.
Le fibre essiccate sono i fieni, le fibre fresche sono rappresentate dall’erba costituita da piante graminacee o leguminose e derivata dal taglio di prati montani o di pascoli seminati. Gli insilati sono composti da piante, per esempio il mais, che vengono sminuzzate, pressate e conservate nei sili.
- Mangime: è un alimento per animali, venduto in confezioni pronte all’uso, costituito da foraggi verdi o secchi, radici, tuberi, semi o frutti vari, sottoprodotti dei cereali, sottoprodotti dello zucchero (melassa, polpa di barbabietola), sottoprodotti di carni o di pesce.
Il mangime è un alimento completo, teoricamente sufficiente per le necessità dell’animale; per favorire però i processi della digestione, è bene aggiungere una grande quantità di fibra e carboidrati.
- Concentrati: sono quegli alimenti di origine vegetale comprendenti farine, granelle (leguminose come fave, piselli, ceci mescolate con cereali come miglio, sorgo, mais) e insilati di mais.
Negli allevamenti dei bovini da carne è sempre più diffusa la tecnica dell’unifeed (in inglese “piatto unico”), che utilizza dei miscelatori in cui vengono introdotti i mangimi necessari (foraggio, farine di cereali, legumi, integratori) direttamente nella mangiatoia, semplificando il lavoro dell’allevatore.

Balle di fieno.

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